Un rumeno di 47 anni di Rimini è stato arrestato, accusato di aver abusato della figlia e maltrattato la moglie. Allo stesso tempo, è accusato di aver mandato tutta la sua famiglia a mendicare.
Il rumeno sarà presentato ai giudici del Collegio di Rimini per due gravissime accuse. La prima è che ha reso la vita delle sue due figlie e del figlio minorenne, oltre a quella della propria moglie, un vero calvario, costringendole a scendere in piazza a mendicare e stroncare i loro tentativi di rivolta.
Ma il “padre-padre” al centro di questo “caso” si sarebbe spinto ancora oltre, sequestrando una delle due ragazze, quando aveva tra gli 11 e i 13 anni, e costringendola a fare sesso, pena una valanga di palme.
Sono alcuni degli episodi che gli inquirenti attribuiscono a un 47enne rumeno, difeso dall’avvocato Silvia Nicolini, arrestato lo scorso giugno dalla polizia di Stato. Il procuratore generale, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Davide Ercolani, ha disposto l’immediato processo dell’imputato.
Italia. Uomo rumeno accusato di aver violentato la figlia di 11 anni e di aver costretto tutta la sua famiglia a mendicare
Come risulta dalle indagini della squadra mobile della Direzione Generale della Polizia di Rimini, l’uomo, nonostante i tentativi di fuga della figlia ei tentativi di ribellione della moglie, avrebbe abusato dei suoi familiari per più di dieci anni. Violenze fisiche, psicologiche ed economiche, terminate solo grazie al coraggio della figlia maggiore, che ha chiesto aiuto attraverso i social all’associazione “Rompi il silenzio”, che, a sua volta, ha allertato le forze dell’ordine.
L’uomo è accusato di aver abusato sessualmente della figlia maggiore dall’età di 11 anni, nonché di aver picchiato e minacciato di uccidere la moglie, un’altra figlia minore e suo figlio.
L’uomo di 47 anni, secondo la ricostruzione fatta dalla Polizia di Stato, aveva trasformato la casa dove abitava con la famiglia, a Rimini, in un vero e proprio campo, dove pestaggi, umiliazioni e minacce erano all’ordine del giorno di il giorno. Sua moglie e le sue figlie furono persino costrette dall’uomo a scendere in strada a mendicare. Se i soldi raccolti non bastavano, il capofamiglia diventava una bestia, sfogando la sua rabbia sulla moglie e sui figli, che non osavano nemmeno aprire bocca per paura di rappresaglie ancora maggiori.
La ragazza ha provato a scappare di casa: “Se lo fai di nuovo ti ammazzo”
Sono stati gli agenti di polizia della Brigata Mobile Rimini a porre fine alle sue vessazioni. Hanno arrestato l’uomo di 47 anni, presumibilmente responsabile delle terribili molestie, eseguendo il mandato di arresto preventivo emesso dalla procura.
Solo la scorsa primavera la primogenita dell’uomo di 47 anni ha trovato il coraggio e la forza di spezzare le catene che la legavano al suo carnefice, scrivendo questo messaggio all’associazione “Rompi il silenzio”. Ora la giovane si trova in uno dei centri di accoglienza del Centro Antiviolenza di Rimini, dopo che, anche in passato, con l’aiuto di un’amica, aveva tentato di fuggire da questa casa del terrore, venendo quasi subito seguita da lei padre. “Se lo fai di nuovo, ti uccido,” la minacciò di nuovo, stringendole il collo con le mani.
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