È stato rivelato un enorme scandalo di hacking che ha coinvolto i massimi leader politici italiani, rivelando come una rete di hacker sia entrata illegalmente nei database governativi e abbia rubato informazioni altamente sensibili. Tra gli obiettivi dell’attacco c’erano il presidente italiano Sergio Mattarella e l’ex primo ministro Matteo Renzi, oltre a molti altri funzionari e personaggi influenti.
L’incidente di hacking ha suscitato una dura risposta da parte delle autorità, che chiedono un’indagine parlamentare e una revisione urgente delle politiche di sicurezza nazionale.
L’hacker dietro l’attacco: un ex collaboratore di Anonymous
Dalle indagini è emerso che l’operazione era gestita da Nunzio Samuele Calamucci, un consulente informatico di 44 anni che ha lavorato per anni dietro una camera oscura vicino al Duomo di Milano. Calamucci, noto per il suo presunto coinvolgimento in attività di hacking per il gruppo Anonymous, si sarebbe infiltrato nei database sensibili del Ministero dell’Interno italiano, secondo un documento di 518 pagine ottenuto dagli investigatori.
Calamucci era assistito da un team di giovani ingegneri informatici che lavoravano per una società di investigazioni private chiamata Equalize, guidata dall’ex agente di polizia Carmine Gallo. Attraverso Equalize, il gruppo è riuscito ad accedere a dati segreti, rubando informazioni su attività finanziarie private, transazioni bancarie e indagini di polizia. Gli attacchi sarebbero stati orchestrati a tarda notte, quando il traffico sui server era basso, rendendo più semplice il download di enormi quantità di dati.
L’impatto e le vittime dell’hacking: politici e imprenditori di alto rango
Tra le personalità colpite da questi attacchi informatici ci sono anche il presidente italiano Sergio Mattarella e l’ex primo ministro Matteo Renzi, leader del partito Italia Viva. Renzi ha dichiarato pubblicamente che l’incidente ha rappresentato una grave minaccia per la democrazia e la privacy italiana. Ha sottolineato che, sebbene non sia la prima volta che è vittima di un simile attacco, la gravità e la portata di questo incidente solleva grandi interrogativi sulla sicurezza dei cittadini italiani.
Obiettivo dell’attentato è stato anche Ignazio La Russa, presidente del Senato e membro del partito di destra Fraternità Italiana. Ha espresso pubblicamente shock e disgusto per il fatto che anche la sua famiglia sia stata presa di mira, suggerendo che lo spionaggio digitale è diventata una pratica estremamente pericolosa e diffusa in Italia.
Modus operandi: come accedere alle banche dati governative
Durante questa operazione illegale, gli hacker hanno utilizzato tecniche avanzate, incluso un virus informatico che ha permesso loro di controllare i server da remoto. I database compromessi contenevano informazioni dettagliate sulle transazioni bancarie di individui, attività finanziarie sospette e indagini di polizia. Secondo le intercettazioni telefoniche, Calamucci si vantava di aver ottenuto dati su più di 800.000 persone.
I dati rubati sono stati poi rivenduti a clienti interessati o utilizzati per ricattare uomini d’affari e politici, generando entrate illegali stimate in oltre 3,1 milioni di euro tra il 2019 e marzo 2024.
La Equalize, società responsabile dell’operazione, era guidata da Enrico Pazzali, ex agente di polizia, che ha coordinato gli attacchi dietro una carica importante, il presidente di Fondazione Fiera Milano, noto operatore italiano di fiere e congressi.
Lo scandalo suscitò un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica e nella classe politica italiana. I politici dell’opposizione chiedono ora un’inchiesta parlamentare e una revisione completa delle misure di sicurezza informatica del governo.
Francesco Boccia e Chiara Braga, deputati del Partito Democratico, hanno chiesto al governo di chiarire l’entità dell’infiltrazione nelle strutture statali e se coinvolga anche altre persone all’interno dell’apparato statale, scrivono. politica.
Legislazione sulla cybersecurity e piani di riforma anti-hacking
Oltre a chiedere un’indagine, il partito di destra Fratellanza d’Italia, guidato dal primo ministro Giorgia Meloni, propone misure più severe contro l’hacking informatico. L’autorità italiana per la protezione dei dati personali ha annunciato che formerà un gruppo di lavoro per esaminare il livello di sicurezza dei database governativi e proporre modifiche legislative per proteggere meglio i cittadini.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che attuerà misure per garantire che le ambasciate e le istituzioni governative proteggano le informazioni sensibili. Ha sottolineato che le informazioni rubate potrebbero essere sfruttate da entità ostili allo Stato italiano, sottolineando la necessità di misure di protezione drastiche.
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