Aprire un’attività in Italia. Guida in 11 passaggi per gli imprenditori

I rumeni interessati ad avviare un’impresa in Italia possono consultare questa semplice guida che li aiuterà ad avviare un’impresa nella penisola.

Come aprire un’attività in Italia

1. Per creare una società nel territorio italiano, il primo passo è richiedere l’attribuzione del codice fiscale della società (detto “codice fiscale” o “partita IVA”), che si ottiene presso l'”Agenzia delle entrate”.

A seconda del tipo di attività che si vuole creare è necessario verificare che siano rispettate le condizioni richieste. Il modulo di domanda può essere scaricato dal sito www.agenziaentrate.itè mostrato in a guida aziendale scritto dal Ministero degli Affari Esteri.

Per aprire una società in Italia è necessario conoscere il codice dell’attività (codice ATECO) che la società svolgerà, codice visibile sul sito www.istat.it. ATECO è l’equivalente del codice CAEN.

Registrare un’impresa in Italia

2. Il secondo passo consiste nell’iscrizione dell’impresa nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio territoriale in cui si intende aprire l’impresa, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

Per alcune attività la richiesta di iscrizione dovrà essere presentata lo stesso giorno di inizio dell’attività. Esempi:
– installazione, ampliamento e manutenzione degli impianti

  • riparazioni
  • pulizia
  • disinfezione
  • declassamento
  • cestino

La modulistica da compilare e i costi per aprire un’attività in Italia sono disponibili sul sito di ciascuna Camera regionale (www.registroimprese.camcom.it O www.cameracomercio.it).

Alla Camera di Commercio dovrà essere presentata anche la fotocopia di un documento di identità in corso di validità.
lo statuto e lo statuto della società per la quale è necessario rivolgersi a un notaio.

L’iscrizione deve essere effettuata dal legale rappresentante della società o dal suo mandatario.

3. A seconda del tipo di attività che desideri svolgere, devi verificare se
è necessario soddisfare determinate condizioni.

Se l’attività viene svolta in un luogo diverso da quello della sede sociale è necessario dichiararla al Registro delle Imprese compilando un modulo standardizzato.

Creare un’impresa in Italia – pagare i contributi previdenziali

4. Il passo successivo per aprire un’impresa in Italia è l’iscrizione della società presso l’INPS (Istituto Nazionale delle Assicurazioni Sociali) per il pagamento dei contributi sociali (www.inps.it). La richiesta di iscrizione si effettua on-line presso il Registro delle Imprese (www.registroimprese.camcom.it) presso la Camera di Commercio, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. La Camera di Commercio trasmetterà i dati all’INPS. La richiesta è rivolta sia al titolare che ad eventuali componenti della sua famiglia.

5. Anche l’iscrizione all’INAIL (Istituto Nazionale di Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) deve essere effettuata 5 giorni prima dell’inizio del lavoro, al fine di assicurare i dipendenti contro i danni fisici in caso di infortuni e malattie causate dall’attività lavorativa.

Avviare un’impresa in Italia – condizioni speciali per la vendita al dettaglio

6. Se lo scopo della società è il commercio al dettaglio devono essere soddisfatte alcune condizioni speciali. Tale attività commerciale è disciplinata in Italia dal decreto legislativo n. 223/4 luglio 2006, modificato e trasformato nella legge n. 248/4.08.2006 e dalla legge regionale n. 21/29.11.2006.

Se l’oggetto dell’attività della società è il commercio in spazio pubblico, sarà richiesta al Comune per operare la dichiarazione di inizio attività o una semplice comunicazione di inizio attività.

È necessario specificare quale tipologia di commercio ambulante si desidera: in uno spazio pubblico fisso, ambulante o occasionalmente durante fiere o eventi pubblici.

Aprire un’attività in Italia. Guida in 11 passaggi per gli imprenditori
Foto: cocoparisienne/pixabay.com

Se nel caso di ristorante o bar sono compresi anche spettacoli o musica, anche da
Comune, previa specifica autorizzazione, ai sensi della Legge Regionale 21/2006.

Aprire un’attività in Italia – condizioni del commercio alimentare

7. In caso di commercio al dettaglio di prodotti non alimentari è obbligatorio l’adempimento di alcune condizioni morali richieste dal Comune.

8. Nel caso della vendita al dettaglio di prodotti alimentari è necessario possedere, oltre alle condizioni morali, alcuni requisiti professionali richiesti dal Comune ai sensi della Legge 287/1991:

  • aver completato un corso professionale istituito o riconosciuto dalla regione, concernente l’attività di servizio di ristorazione o un corso in una scuola apposita per questo scopo specifico;
  • essere stato impiegato come operaio specializzato come produttore o venditore di prodotti alimentari e bevande, per un periodo di almeno 2 anni negli ultimi 5 anni, in aziende la cui attività è quella di servire prodotti alimentari e bevande;

Obblighi degli esponenti aziendali

  • essere iscritti, anteriormente al 4 luglio 2006, all’Albo dei Commercianti (REC) per l’attività di servizi di ristorazione e bevande;
  • aver superato l’esame di capacità/attitudine presso la Camera di Commercio (art. 2, comma 2, lettera c. della Legge 287/1991), prima dell’entrata in vigore della Legge 248/2006 per non richiedere l’iscrizione al REC (Registro delle Commercianti).

Avviare un’impresa in Italia – condizioni imposte dalla legge

Nel caso di società commerciale i requisiti di professionalità devono essere posseduti dal legale rappresentante o dal responsabile dell’attività commerciale.

In caso di ditta individuale i requisiti di professionalità devono essere posseduti dal titolare.

La verifica e la validità di tali criteri spetta al Comune.

Ai sensi della Legge 248/2006, dal 4 luglio 2006 non è più necessaria l’iscrizione al Registro dei Commercianti – REC (“Registro esercenti commercio”) per l’attività di somministrazione/offerta di cibi e bevande.

Avviare un’impresa in Italia – permesso sanitario

9. Per i ristoranti, bar, rosticcerie, pizzerie e pasticcerie è necessaria l’autorizzazione igienico-sanitaria rilasciata dall’ASL (“Azienda sanitaria locale”) ottenuta dopo i controlli igienico-sanitari dei locali, essendo questa parte integrante dell’attività operativa. autorizzazione. La richiesta di autorizzazione sanitaria viene fatta al sindaco, e il Comune la trasmette all’Asl.

10. Per il commercio all’ingrosso la richiesta di inizio attività deve essere inviata a Camera di Commercio – Registro delle imprese. La verifica del rispetto dei requisiti morali e professionali per l’attività di commercio all’ingrosso è di competenza della Camera di Commercio.

Quali aziende possono stabilirsi in Italia

11. Se parliamo di avviare un’impresa in Italia, sappi che in questo Paese si possono creare società di capitali e società di persone.

Società di capitali sono persone giuridiche costituite da persone fisiche o giuridiche e sono principalmente società a responsabilità limitata (SRL, SRL semplificata), società a responsabilità limitata e società a responsabilità limitata SA;

Imprese di persone si tratta delle SS semplici, delle società a responsabilità limitata (SNC), delle società a responsabilità limitata (SAS);

La ditta individuale è sempre fondata da una persona fisica e rappresenta la forma più semplice di creazione d’impresa e non dispone di capitale.

Avviare un’impresa in Italia – società di capitali

Società per Azioni (SPA) – è costituita esclusivamente per atti pubblici e deve essere iscritta nel registro delle imprese solo dopo la sottoscrizione del capitale sociale. L’atto costitutivo e lo statuto devono essere pubblicati nella Gazzetta Ufficiale delle Società per Azioni e la responsabilità è ripartita tra tutti i soci che hanno sottoscritto il capitale sociale.

Il capitale minimo richiesto è di 100.000 euro.

Società a responsabilità limitata (SAPA) – è istituito per gli atti pubblici. Dovranno essere indicati i nomi di tutti gli sponsor. Lo statuto deve essere pubblicato su BUSARL (pubblicazione speciale per questo tipo di società).

Il capitale minimo richiesto è di 100.000 euro, suddiviso in azioni; la responsabilità è illimitata per gli sponsor.

Società a Responsabilità Limitata (SRL). In questo caso occorre redigere l’atto pubblico (l’atto costitutivo redatto da un notaio). La SRL deve essere iscritta nel registro delle imprese (entro 20 giorni). L’atto costitutivo deve essere pubblicato su BUSARL.

Il capitale minimo richiesto è di 10.000 euro. La responsabilità dei soci è limitata in base al capitale sottoscritto.

Società a Responsabilità Limitata Semplificata (SRL) ha un requisito patrimoniale minimo di 1 euro. Questa tipologia di società di capitali, la SRL semplificata, è destinata ad agevolare l’iniziativa imprenditoriale.

Creare un’impresa in Italia – Partnership

Azienda semplice (società semplice) – per questa forma di società non è richiesto un apposito atto costitutivo per l’iscrizione nel registro delle imprese. Non vi è alcun limite alla determinazione del capitale minimo e le associazioni hanno responsabilità illimitata e solidale;

Azienda in nome collettivo (snc) – per questa tipologia di società è necessario avere un atto costitutivo per essere trascritti negli atti pubblici a norma di legge. Può svolgere attività economiche sia commerciali che non commerciali. Non è richiesto alcun capitale minimo e tutti i partner sono responsabili degli obblighi dell’azienda.

Società in accomandita semplice (sas) – per le società in accomandita semplice, l’atto costitutivo deve contenere i nominativi di tutti i soci accomandanti e accomandanti. La responsabilità è totale per gli sponsor e per gli sponsor è limitata in base alla quota conferita dagli sponsor.

Aprire un’attività in Italia – imprese individuali (SOE)

Imprese individuali si tratta di società che non necessitano di capitale sociale e hanno un unico proprietario. Sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente tra il 1 giugno e il 31 luglio dell’anno in corso, accompagnata dalla dichiarazione dell’imposta sul valore aggiunto, se pagano.

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Tarso Mannarino

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