La rumena Irina Mella Burlacu guida un gruppo di tre aziende di successo in Italia. La rivista Forbes Italia gli ha dedicato un articolo, ripreso dalla stampa locale bresciana.
Dai castelli della Transilvania alle pagine di Forbes il passo è breve se sei determinato e disposto a rischiare. E la storia di Irina Mella Burlacu, imprenditrice rumena, che ha scelto Brescia come regione di adozione, lo dimostra bene.
Il rumeno è oggi a capo di un gruppo che fattura 12 milioni di euro e conta una quarantina di dipendenti.
Nata nei paesi dacici da madre insegnante di violino, ha studiato economia gestionale e lingue straniere (ne parla sei). Ha iniziato a lavorare giovanissimo in un negozio di pneumatici in Romania per poi trasferirsi a Roma e, una quindicina di anni fa, nel bresciano, dove ha iniziato a lavorare in un’azienda produttrice di protezioni per pneumatici. Ci sono settori lavorativi in cui prevalgono gli uomini, ma nei quali Irina Burlacu dice di sentirsi a proprio agio.
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L’esperienza come dirigente dell’azienda bresciana gli ha portato soddisfazioni ma anche delusioni, in questa commistione che spesso, nella vita, ti mette con le spalle al muro e ti fa osare. Ed è proprio quello che ha fatto Irina Burlacu: con coraggio, insieme al suo compagno e ad altri due ex colleghi, ha intrapreso una nuova sfida e, attraverso il prisma dell’esperienza maturata nella società di produzione Guardrail, ha fondato Vita International, una piccola impresa. con sede a Travagliato, riferisce il Giornale de Brescia, citato da Stiridiaspora.ro.
Oggi, sette anni dopo, l’imprenditore è alla guida di un gruppo di tre aziende: oltre a Vita International, l’azienda riminese Roadlink e Wood Solutions, che produce barriere fonoassorbenti ed è stata acquisita nel 2021 e che realizza il 30% del suo fatturato totale . .
“È sempre più importante lamentarsi di meno e fare di più”
“Abbiamo cominciato subito a progettare – racconta Burlacu -: era qualcosa di assolutamente nuovo per me ma che ci ha portato a sperimentare soluzioni tecnologiche ed ecologiche, come quelle delle barriere in legno e acciaio che avevamo conosciuto nell’attività precedente e che, ottenendo una licenza d’uso, ha costituito la base di una nuova gamma, fortemente orientata alle esigenze del cliente.
Non c’è voluto molto perché l’azienda realizzasse e certificasse questi prodotti, a cui negli anni ne hanno aggiunti altri, ad esempio GuardLed, la barriera che illumina la strada e forse la più innovativa nel campo della sicurezza stradale e della sostenibilità.
“Penso che oggi più che mai sia sempre più importante lamentarsi di meno e agire di più, e il tema della sicurezza stradale è un ambito particolarmente importante”, continua la donna.
“L’idea era quella di creare una rete tra gli operatori più innovativi del settore, per avere un focus sempre aggiornato sui prodotti e sfruttare nel modo più intelligente le opportunità che la tecnologia ci offre”, continua l’imprenditore.
L’azienda sta attualmente lavorando su un altro prodotto innovativo: una rondella in acciaio dotata di sensori che le permettono di rilevare se è successo qualcosa alla struttura sottostante, il cemento. Si tratta quindi di poter intervenire prima che si verifichi un danno o, peggio ancora, una tragedia.
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