La crisi politica in Italia si aggrava: il primo ministro italiano Giuseppe Conte si è dimesso

Il primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato le sue dimissioni in un discorso tenuto martedì al Senato, un discorso accusatorio rivolto al ministro dell’Interno Matteo Salvini, leader della Lega (estrema destra), facendo precipitare l’Italia in una grave crisi politica, riferisce AFP.

Il capo dell’Esecutivo ha accusato, in questo discorso solenne, colui che è anche vice primo ministro di “esporre il Paese a gravi rischi”, evocando il pericolo di una spirale economica negativa.

Una mozione di censura presentata dalla Lega di Salvini rischia di impedire l’adozione tempestiva del bilancio italiano, ha sottolineato Conte.

In questo discorso ha accusato il suo ministro dell’Interno di essere all’origine della crisi politica per interessi personali e di parte.

“Salvini ha dimostrato di seguire gli interessi propri e quelli del suo partito”, ha denunciato Conte, in un Senato teso. “La sua decisione rappresenta un grave rischio per il Paese”, ha sottolineato.

Matteo Salvini, che conta su una notevole popolarità, chiede l’organizzazione di elezioni legislative anticipate, nella speranza di ottenere una vittoria e governare il Paese da solo e non in coalizione con il M5S.

Spera di rovesciare il governo di cui fa parte e di organizzare elezioni anticipate in autunno.

Giuseppe Conte, invitato dai senatori a parlare di questa crisi politica, ha apprezzato il fatto che gli sforzi di Salvini indeboliscano la posizione dell’Italia nei negoziati con l’Unione Europea (UE).

L’Unione è preoccupata per il livello del debito italiano, che ammonta al 134% del Pil, e invita Roma a dare prova di lungimiranza nella preparazione del bilancio 2020.

È dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che in Italia non si tengono elezioni generali in autunno, nel contesto in cui questo periodo è solitamente riservato alla negoziazione della legge di bilancio.

Giuseppe Conte ha anche avvertito che ora c’è il rischio di un aumento meccanico del livello dell’IVA a gennaio, se non si farà nulla per riempire un “buco” di 23 miliardi di euro.

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Attilio Trevisan

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