È una bevanda seducente che nel tempo ha scalato la scala sociale.
La grappa è un distillato unico, presente in Italia fin dal Medioevo. La grappa è stata originariamente prodotta a Bassano del Grappa, una città di circa 40.000 abitanti nel Veneto settentrionale d’Italia.
Tradizionalmente è ottenuto da vinacce, vinaccioli, raspi e raspi, derivanti dal processo di vinificazione. Il risultato è una sorta di cognac il cui gusto e forza variano a seconda del produttore.
La bevanda dei poveri
In passato, la grappa era popolare tra i poveri in Italia perché era abbastanza forte da aiutarli a superare l’inverno. Da generazioni gli italiani sorseggiano la grappa dopo i pasti e si dice che aiuti il processo di digestione. La grappa viene utilizzata anche come rimedio naturale contro il mal di denti e i reumatismi.
Al giorno d’oggi la grappa viene bevuta da tutti, indipendentemente dal ceto sociale. Dopo essere stato diffuso solo in Italia, il gusto della Grappa è oggi conosciuto in tutto il mondo.
Cesellato da una donna
La grappa inizialmente era una bevanda grezza, ma non particolarmente gustosa. Occasionalmente alcuni produttori aggiungono un po’ di sciroppo per addolcire questa bevanda. Similmente al cognac, la grappa odierna contiene tra il 40 e il 45% di alcol.
Dal 1960 il suo “carattere” è cambiato grazie all’impegno di una donna, Giannola Nonino. La distilleria Nonino – di Percoto Italia – produce grappa dal 1897. All’inizio degli anni ’70, sviluppò la produzione di grappa da un unico vitigno, diversa dalla produzione abituale, che utilizzava una miscela di vitigni. Il suo obiettivo era quello di produrre una bevanda di qualità che potesse rivaleggiare con la famosa “eaux-de-vie” francese. Compì un lavoro titanico, con risultati inizialmente insignificanti, ma col tempo i suoi sforzi furono coronati dal successo. Per la prima volta la distilleria Nonino ha utilizzato mosto d’uva Picolit nel processo di distillazione. Oggi più di una dozzina di vitigni vengono utilizzati per produrre la grappa monovitigno, chiamata grappa “monovitigno” – termine coniato da Giannola Nonino.
Grappa alla frutta
Nel 1984 la stessa distilleria Nonino ottenne dal governo italiano il permesso di produrre anche grappa di altri frutti. Se all’inizio si utilizzava solo l’uva, oggi la Grappa si produce anche da altri frutti come pere, ciliegie, albicocche, pesche, lamponi… Cercando di valorizzare nuovi prodotti, la Distilleria Nonino firma anche le eleganti bottiglie in cui la Grappa viene ora venduto, sostituendo gradualmente i vecchi contenitori, come i flaconi dei medicinali.
La grappa viene conservata in luoghi freschi e bui, lontano dalla luce e dal calore, in modo da mantenere le sue proprietà per diversi anni, anche se con il tempo si perde l’aroma della bevanda.
Tradizionalmente la grappa viene servita fredda, in piccoli bicchieri, come digestivo.
In Italia, la Grappa viene aggiunta all’espresso per creare il Caffè Corretto.
Ha conquistato il mondo
Se all’inizio la Grappa era sconosciuta fuori dall’Italia, oggi viene prodotta in tutto il mondo: Oregon (USA), Australia, Sud Africa. Ad esempio, in Oregon, vengono utilizzate le uve Pinot Nero, offrendo variazioni uniche e saporite della Grappa italiana. Tuttavia, la vera grappa si ottiene in Italia, a San Marino o nella parte italiana della Svizzera.
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