La finale di Coppa Italia femminile è stata annullata dopo che un dirigente di calcio avrebbe definito le giocatrici un “gruppo di lesbiche”.
Questo commento è stato incluso nel verbale scritto di una riunione di calcio amatoriale la scorsa settimana.
Felice Belloli, presidente della Federcalcio dilettantistica italiana, accusato di aver rilasciato tale dichiarazione, ha negato di averla resa.
Sabato il Brescia avrebbe dovuto affrontare il Tavagnacco in finale.
Ci sono state proteste durante le partite femminili da quando i presunti commenti sono stati riportati per la prima volta.
Luisa Rizzitelli, presidente dell’Associazione Nazionale Atlete Femminili, ha dichiarato: “A dire il vero pensavo fosse uno scherzo, ma quando abbiamo capito che non era così abbiamo subito scritto alla federazione per chiedere un’immediata indagine.
“È estremamente dannoso. Abbiamo un movimento di calcio femminile con 11mila atlete in Italia, potete immaginare che siano un milione a giocare a calcio maschile.
“Tutti i giocatori hanno detto alla federazione che non volevano giocare la finale, quindi ora la partita non si svolgerà. Se lui (Belloli) si dimettesse, la partita potrebbe ancora svolgersi”.
La Federcalcio italiana ha annunciato che sta indagando sulla vicenda.
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