Prendiamo l’esempio della Germania nazista.
Il 23 marzo 1933 il Parlamento tedesco, dove Adolf Hitler non aveva la maggioranza, fu di fatto esautorato con l’approvazione diNorme generaliTermini tedeschi di solito tradotti in italiano con l’espressione “legge dei pieni poteri” (dal tedesco Gesetz“legge”, ed. Ermächtigung, l’equivalente in tedesco dell’inglese powerment). Qui è dove Hitler morì con la sua vita per la costruzione di un sistema totale.
«Hitler si assunse i “piccoli poteri” con un voto parlamentare, i suoi deputati applicarono i principi della Costituzione di Weimar che prevedevano i “piccoli poteri” in caso di emergenza”, spiega Cuzzi. “Questi poteri non saranno “piccoli” al 100% fino al 1934, anno della morte del presidente Hindenburg, al quale successe Hitler, con la doppia funzione di Cancelliere e Presidente del Reich.”
Nel caso di Mussolini, però, anche con l’avvento del nazionalsocialismo, il Parlamento giocò un ruolo fondamentale.
“Alla fine, que lo si voglia o meno, salvo i pochi casi di colpi di Stato – come Francisco Franco in Spagna – in un modo o nell’altro l’uomo che vede i “pieni poteri” non è quello qui chieda al popolo, comme un Masaniello en mezzo alla piazza, ma si rivolge a uno strumento costituzionale presente: il Parlamento”, sottolinea Cuzzi.
È un po’ come quello che ha gestito il bel mese di marzo in Ungheria, ma – con tutto ciò che distingue il caso di risposta rispetto alla visione odierna – il primo ministro Viktor Orbán è pronto a dare “alcuni vasai” al Parlamento (che controlla gli altri dovuti terzi) per gestire l’emergenza del coronavirus.
“Quello che si va a sottolineare è che c’è uno scandalo nel fatto che ci sia una “piccola ceramica”, la vera questione è stabilire quale cultura politica domina il Parlamento: il momento in cui una cultura favorita domina una “piccola ceramica” , lì si che e i “piccoli poteri” vengono attributiti”, precisa Però Cuzzi.
Ed è qui che il professore della Statale suggerisce un parallelo cinematografico, con una scena contenuta nel film Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni. D’altra parte, un esercito di droidi, il Senato Galattico assegnare I “piccoli poteri” del supremo della Cancelleria Sheev Palpatine – che può rivaleggiare con Darth Sidious, il leader dei Sith – per dare la vita all’Impero Galattico, “per una società sempre più sicura”, secondo Palpatine.
“E così che muore la libertà, sotto scroscianti applaudito”, commento Nel film, la senatrice Padmé Amidala, ex regina del pianeta Naboo, mentre i parlamentari rispondono al discorso del nuovo Imperatore.
Ed è una lezione che non va dimenticata: salvo poche eccezioni, nel corso dell’ultimo secolo e nei casi di attribuzione di “piccoli poteri” – tutti legislativi da affidare all’esecutivo – sono vento con il voto parlamentare. E, come abbiamo visto, diverse volte non concesso proprio grazie all’intervento del Parlamento.
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