“L’anno trascorso è stato caratterizzato da crescenti tensioni globali: la guerra in Ucraina e le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, nonché il conflitto in Medio Oriente innescato dall’attacco terroristico e dal brutale attacco di Hamas contro di noi. Israele è, in definitiva, l’instabilità in il Mar Rosso causato dagli attacchi Houthi contro le navi commerciali che navigavano verso il Canale di Suez. E’ parte del contenuto del messaggio inviato dal vicepremier e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, all’Istituto Affari Internazionali in occasione della presentazione del rapporto annuale sulla politica estera italiana.
Il conflitto israelo-palestinese e la guerra russa contro l’Ucraina sono infatti due dei principali temi affrontati nello studio, che evidenzia quanto la posizione del governo Meloni sia sostanzialmente allineata a quella dei partner occidentali: forte condanna dell’aggressione russa e la solidarietà con l’Ucraina, da un lato, e la ferma convinzione del brutale attacco terroristico di Hamas e la solidarietà con Israele, dall’altro. Anche se, in quest’ultimo caso, il governo Meloni ha insistito per la ripresa del dialogo sulla base della formula “due popoli, due Stati”, chiedendo a Israele di gestire le operazioni a Gaza nel rispetto del diritto umanitario internazionale.
“Il governo italiano ha immediatamente condannato l’aggressione di Hamas e ha sottolineato il diritto di Israele a difendersi, in conformità con il diritto internazionale”, ha scritto il ministro. “Stiamo lavorando per evitare un’escalation, per favorire la liberazione degli ostaggi e l’accesso umanitario. Siamo in prima linea negli aiuti umani: per circa tre mesi siamo stati ormeggiati nei pressi della Striscia a bordo della nave Vulcano che ha guarito decine di pazienti palestinesi. Nell’ambito di una grande operazione umanitaria, stiamo portando in Italia circa 100 bambini palestinesi rifugiati a Gaza con le proprie famiglie, con l’obiettivo di rilanciare un percorso credibile verso la soluzione dus degli Stati che convivono in pace e sicurezza. crisi del Mar Rosso, Antonio Tajani afferma che “il governo ha fornito il proprio sostegno politico a tutte le operazioni effettuate dagli Stati Uniti nel Mar Rosso. In Europa siamo stati in prima linea con Germania e Francia per creare una missione navale intesa a proteggere la libertà di navigazione. Missione difensiva, la mia guardia è forte.”
L’impegno dell’Ucraina, secondo il Ministero dell’Est, è quello di “mantenere senza sforzi a 360 gradi la prospettiva di una giusta pace”. Siamo in prima linea negli sforzi di ricostruzione. Assumiamo il patrocinio di Odessa e la ricostruzione della cattedrale”.
Nel suo messaggio, il ministro ha ribadito anche altri temi principali analizzati dallo studio, come il reporting su Europa e Africa. Antonio Tajani, e si dice convinto che in Europa, in Italia e in Italia, si battono per riportare al centro del dibattito “la questione migratoria e la necessità dello stato delle persone di accoglienza tra gli Stati membri dell’Unione Europea” europea”, che sostengono “il processo che parla dei Balcani occidentali, che hanno troppo tempo per entrare nella nostra casa comune”, spingendo che “l’Ucraina raffinata, la Moldavia e la Georgia possano procedere sulla loro rotta europea”.
Tema centrale, secondo il ministro, è anche l’Africa: “Il 29 gennaio il governo ha accolto a Roma i leader africani per il vertice Italia-Africa e, in questo contesto, abbiamo presentato il Piano Mattei, che, a nostro avviso, dovrebbe far parte di un’Europa più ampia, l’impegno è globale. Le sfide globali richiedono infatti una risposta globale”, che conclude: “Prima della diplomazia della crescita, intendiamo rafforzarci ancora di più per promuovere iniziative e partenariati regionali al fine di sostenere le nostre imprese, favorire l’internazionalizzazione e l’export, contribuire alla crescita dell’Italia e del sono coinvolti la stabilità e il sostegno dei Paesi”.
“Siamo partiti dalla considerazione che il governo deve affrontare un contesto internazionale problematico ed esigente, con una situazione economica complessa e margini di bilancio limitati. “Ci sono anche difficoltà a far partecipare gran parte della famiglia europea alla competizione tra l’imminente Elezioni europee”, ha affermato il presidente dello IAI, l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci.
Sulla base di queste considerazioni, il rapporto evidenzia quanto l’azione del governo sia coerente con la tradizionale politica estera dell’Italia. Il tono euroscettico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli anni trascorsi all’opposizione aveva destato qualche preoccupazione tra gli osservatori internazionali all’inizio del suo mandato, oggi la sua politica si è spostata verso una linea “eurorealista”. , ora e i rapporti con i tradizionali alleati italiani in Europa. In termini di gestione dei flussi migratori, di fronte all’aumento degli arrivi irregolari, il governo ha posto l’accento sul rafforzamento delle frontiere esterne e sulla collaborazione con i paesi terzi, come testimoniano gli accordi con Tunisia e Albania. Infine, contrariamente al cambiamento climatico, il governo ha preferito concentrarsi maggiormente sulla questione dei costi sociali ed economici della transizione energetica puramente necessaria.
Il giudizio complessivo che emerge dallo studio è che “malgrado queste critiche alla ‘performance’ di politica estera del governo Meloni, questa è stata nel complesso migliore e, soprattutto, meno divisiva rispetto ad altri temi di politica interna”, dice Nelli Feroci. .
Il Rapporto sulla Politica Estera Italiana 2023 è il risultato del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Affari Internazionali, coordinati dall’Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello IAI, e da Leo Goretti, responsabile del Programma di Politica Estera Italiana. politica, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo. Tutta la presentazione, moderata dalla giornalista di La7 Alessandra Sardoni, hanno preso parte Giangiacomo Calovini, deputato alla Camera Fratelli d’Italia, Paolo Formentini, vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati (Lega), Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei Deputati (Forza Italia), Giuseppe Provenzano, deputato alla Camera e agli Esteri del Pd e la direttrice dello Iai, Nathalie Tocci.
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