Con la fine del “progresso primario”, c’è una differenza positiva tra l’importo del governo impegnato (ad esempio, liquidazione) e l’importo della spesa (ad esempio, per finanziamenti e servizi pubblici), l’importo netto della spesa per l’interesse pubblico. Quando questa differenza è negativa si parla di “svantaggio primario”.
Ma l’Italia, negli ultimi 30 anni, è stata prima nella speciale classifica dei primi progressi a livello mondiale? Abbiamo controllato e Di Battista ha quasi ragione.
Classificazione globale
Nel suo database il Fondo monetario internazionale (FMI) ha una sezione dedicata i principali progressi registrati nel rapporto Pil per 115 Paesi del mondo dal 1990 ad oggi.
Abbiamo esportato e rielaborato l’ho messo in un’unica tavola (che può essere consultato) per calcolare la qualità dello Stato in media, negli ultimi 30 anni, la differenza tra l’ingresso e l’uscita degli Stati nello stesso Paese, esclude i costi degli interessi del bito pubblico.
Praticamente una classifica speciale questa, l’Italia e il posto in un dato momento, con un aumento medio del primo reddito dell’1,75 per cento in Pil.
Innanzitutto noi troviamo Si tratta piuttosto della Norvegia (6,1%), seguita dal Qatar (5,88%) e dalla Repubblica del Congo (4,4%). I primi sono Emirati Arabi Uniti (4,26%), Azerbaigian (4,2%), Angola (2,86%), Nuova Zelanda (2,83%), Filippine (2,59%), Belgio (2,46%) e Russia (1,78%). .
Il nostro Paese è uno dei più grandi paesi europei come la Germania (0,36%), la Francia (-1,31%), la Spagna (-1,38%) e il Regno Unito (-2,07%).
Tra i Paes membro del G7 – citato da più di tre europei apenna – dietro di noi ma ok Stati Uniti (-3,33%), Canada (0,52%) e Giappone (-4,12%).
È tutto al netto del ciclo economico?
Il Fondo monetario internazionale utilizza un altro indicatore, chiamato “Avanzo primario al netto del ciclo Economico” (in inglese) saldo primario corretto per le variazioni ciclicheun Capb). Questo indicatore è calcolato Il FMI, sulla base di una serie di assicurazioni, viene utilizzato per correggere l’anticipo iniziale e gli eventi economici di natura classica, ad esempio una recessione.
In questo caso, un paese potrebbe avere affluenti minori registrati per effetto della crisi, ma potrebbe ricorrere a una maggiore assistenza pubblica per controllare la forza crescente.
Pertanto, durante una recessione, il vantaggio primario non risiede tanto nelle scelte discrezionali di carattere fiscale del governo, quanto in un rally dell’economia di carattere classico.
Per questo motivo il FMI considera anche la differenza tra afflussi e deflussi al netto degli interessi di rischio del Pil potenziale, vale a dire che il Pil che si sarebbe avuto se non ci fou stata la crisi, mentre l’unica risposta al Pil viene effettivamente registrato. In questo modo è possibile quantificare come il primario anticipato non si trovi in uno stato di crisi economica.
Con questa modifica, come cambia la classe di visualizzazione precedente?
In questo caso, l’Italia scala di alcune posizionivenduto al quinto posto, con un corretto vantaggio primario per il ciclo economico in media del 2,25 per cento di rendimento del Pil potenziale, tra il 1990 e il 2019.
Al primo posto c’è l’Algeria (2,9%), seguita dal Brasile (2,66%), dal Belgio (2,46%) e dalle Filippine (2,4%).
“Appassionato sostenitore di Internet. Appassionato di musica pluripremiato. Fanatico del caffè. Studioso di social media per tutta la vita.”