Li ha proposti al Parlamento
Una delle prime proposte è stato presentato alla Camera nel settembre 2001 da Elettra Deiana, Giuliano Pisapia e Graziella Mascia, deputati dai tempi di Rifondazione comunista. Questa proposta riguarda l’introduzione di una “sigla univoca” su entrambi i lati e sulla parte posteriore del casco degli agenti di polizia e dei carabinieri del servizio di ordine pubblico. Sarebbe giunto il momento per questo disegno di legge se fosse stato bloccato nel maggio 2002, quando la Commissione Affari Costituzionali ci ha rifiutato il test
Le proposte in materia hanno avuto successo in legislatura e anche nell’attuale legislatura sei parlamentari hanno presentato modifiche alla legge per l’individuazione delle forze dell’ordine. Le proposte sono abbastanza simili alle loro. Di questi, tre sono stati depositati il 13 ottobre 2022, primo giorno dell’attuale legislatura: uno è stato presentato dal segretario del Sinistra italiano. Nicola Fratoianniuno dei segretari di più Europa Riccardo Magi e un deputato del Partito Democratico Matteo Orfini. La proposta dei Fratoianni non è affidata a una commissione parlamentare e il test non è disponibile, mentre quelli di Magi e Orfini, assegnati alla Commissione affari costituzionali della Camera, hanno il compito di introdurre il caso e la divisione delle forze dell’ordine sul dovere “un codice alfanumerico” visibile da almeno “15 metri”, che consenta “l’immediata identificazione dell’operatore che lo utilizza”.
“Non è ora possibile prevedere il consenso all’identificazione degli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico, anche perché episodi di uso ingiustificato della forza, come nel passato, possono dar luogo a pericose generalizzazioni, specie se si risconturano difficile ripetto tutto” Accertamento delle responsabilità e delle relative sanzioni”, et legge en l’introduction du proposition di legge di Più Europa.
Dopo l’avvio della legislatura si sono aggiunte altre tre proposte di legge simili: una Qui sì quattro Senatori di Alleanza Verdi-Sinistra, un sì tre senatori del Pd, è deputata del PD Laura Boldrini. E per questa proposta di lettura la stessa prova non è un’iniziazione.
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