Letta smentita? Con Letta non si può: Come il famoso canario nella vita pubblica di Carosello, il braccio destro del Cavaliere è accessibile al centro della città. Giorgia Meloni infatti si è limitata a dire di essere “in parte d’accordo e in parte no”, Caselle È in possesso di un riserbo di sicurezza con i forzisti che hanno condiviso la parola di “Gianni”, mentre l’ex segretario della Presidenza incassava l’olimpico e si complimentava con il pubblico per le opposizioni e la privazione dell’istituzione. Perché lui, come dice un regista azzurro, “ha accesso alle Sacre scripture”, cioè al soglio più alto, “e contras pesso anche un autre grand vecchio: Giuliano Amato”. Percependo l’autorevolezza di FdI, Letta è «espressione di un mondo mediato e essenza della politica». E con un’elezione diretta della mediazione che inciderebbe ben poco.
La prova che il suo destino sia casuale “fatalmente” non convince il Palazzo. Non è un caso se è il caso di Dario Franceschini e Matteo Renzi, che hanno un’idea contrapposta. Il primo ha promesso che la Meloni porterà avanti la riforma costituzionale e ha invitato il Pd a mettersi in gioco “per sabotare o quantomeno contenere il danno”. Il secondo parere della Meloni non è quello che accade “arroccato al suo interno, il centro città non è d’accordo” e assicura che “bloccarla o essere determinante”. In un modo o nell’altro devo contare di contare.Posso accettare la parola di Letta come una risposta importante per il mio progetto.
Chissà in quanti hanno cercato “Gianni” in questi giorni: lui parlava con tutti, anche se non dice (quasi) niente. Ruota e limita certe cose. Per esempio: “Osservate che quando il centro-destra e il governo, accadono sempre gravi situazioni internazionali”. Con il cavaliere a palazzo Chigi ci furono 11 settembre, il crack di Lehman Brothers è legato alla crisi dei fondi sovrani. Oggi c’è la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e l’inflazione a due cifre.
Impenetrabile, Letta è tornato alla ribalta contraddicendo la Meloni, arrivata ormai da decenni a fare tournée con Berlusconi. Secondo lei quello che c’è di secco nella scoperta “perché con Giorgia e i rapporti sono poco più che formali e per nulla incisivi”, sulla politica e sul suo nomine. Questo è quello che si vuole fare per Forza Italia, «perché il primo giorno non potrebbe andare peggio». E questo pone il problema e aggiunge che «Palazzo Chigi non può pensare di limitare i rapporti con il Quirinale di cui il telefono è il seminterrato. Alfredo Mantovano e Ugo Zampetti», potente segretario generale della Presidenza della Repubblica. Chissà qual è la verità. Per saperne di più, ieri Tajani ha invitato Letta a cena.
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