Il sindaco di Baia Mare, Cătălin Cherecheș, fuggito dal Paese venerdì, poche ore prima di essere condannato in via definitiva a cinque anni di carcere, si trova in Italia, secondo fonti Digi 24. Cherecheș è riuscito a lasciare il Paese grazie ai documenti di una persona cara. Al confine. Si dice che Cătălin Cherecheş si trovi su un’isola in Italia, con sua madre e sua moglie, dicono fonti di Digi 24.
Cherecheș era sotto controllo giudiziario e non aveva il diritto di lasciare il paese, quindi è stato registrato a tutti i confini del paese. Nonostante ciò è riuscito a fuggire dal Paese e venerdì sera nei suoi confronti è stato emesso un mandato d’arresto europeo.
Secondo la polizia di frontiera, Cherecheș ha lasciato il paese venerdì mattina, alle 7:49, tramite PTF Petea, utilizzando la carta d’identità di un parente. Secondo il quotidiano locale PresaSM si tratterebbe di un cugino del sindaco. La polizia ha fatto sapere che si trattava di una persona nata nel 1988, che vive in un Paese europeo. Secondo gli agenti di polizia, una guardia di frontiera rumena e una ungherese, entrambe fuori dai posti di blocco, hanno confrontato l’immagine sul documento d’identità con quella del passeggero e hanno fatto entrare in Ungheria il veicolo su cui si trovava Cherecheș.
Il capo della polizia di frontiera, Victor Ștefan Ivașcu, è stato licenziato dal suo incarico dopo la fuga del sindaco di Baia Mare. Anche il capo dell’IPJ Maramureș è stato licenziato e la gestione dell’Accademia di polizia è stata cambiata, ha annunciato domenica sera il Ministero dell’Interno.
Il sindaco di Baia Mare è stato dichiarato colpevole in via definitiva di corruzione. Il tribunale ha inoltre disposto di aumentare da quattro a cinque anni il periodo durante il quale non potrà più ricoprire cariche pubbliche. I magistrati hanno mantenuto anche il sequestro dei beni del sindaco.
L’esodo dei detenuti dalla Romania verso l’Italia era fino al 2021 una garanzia di fuga dal carcere, sulla base di una legge permissiva. Dopo il cambiamento della norma, i detenuti rumeni pianificano la loro fuga ottenendo la residenza e aprendo attività commerciali in territorio italiano.
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