Secondo una proposta legislativa presentata al Senato, i rumeni potrebbero pagare la CASS solo per un’unica fonte di reddito
“L’attuale quadro normativo previsto dalla legge n. 227/2015 sul codice fiscale definisce in modo ingiusto e scoraggiante i contribuenti e i redditi soggetti al contributo dell’assicurazione sanitaria sociale.
Pertanto, una persona fisica rumena che percepisce redditi da diverse fonti è tenuta al contributo dell’assicurazione sociale sanitaria per tutti i tipi di reddito registrati in Romania e all’estero, anche se il contribuente non ottiene, grazie a questi contributi, dal sistema sanitario pubblico un controparte sotto forma di servizi sanitari superiori, un insieme di servizi medici superiori agli altri contribuenti, assicurati o coassicurati, ai sensi della legge.
Questo tipo di politica fiscale scoraggia fortemente i soggetti che traggono reddito da stipendi o pensioni a ottenere redditi anche da altre fonti, diventando così un vero e proprio ostacolo all’iniziativa privata e all’imprenditorialità in Romania, con un impatto negativo sul bilancio generale consolidato dello Stato.
Inoltre, nel rispetto del principio di solidarietà sociale, fino alla decisione della Corte costituzionale n. 650/2022 relativa alle disposizioni dell’ordinanza d’urgenza del governo n. 130/2021 relativa ad alcune misure fiscali e di bilancio, la proroga di alcune scadenze, come nonché perché la modifica e il completamento di alcuni atti normativi sono incostituzionali, i contributi previdenziali erano dovuti per redditi pensionistici per un importo superiore a 4.000 lei. Dato che le pensioni statali di previdenza sociale (pensioni contributive, primo pilastro) sono state in piccola parte interessate da questo tipo di contributi (circa il 6% degli oltre 4,7 milioni di beneficiari di pensioni contributive sarebbero assoggettati alla CASS), il pagamento dei contributi sanitari sopra il tetto di 4.000 lei “Pensioni di servizio mirate, che sono per la maggior parte al di sopra di questo tetto (vedi dati mensili comunicati dalla Camera nazionale delle pensioni pubbliche)”, si precisa nella relazione esplicativa del progetto presentato al Senato .
“Per correggere la situazione sopra descritta, attraverso questa proposta legislativa stiamo considerando le seguenti modifiche:
– I contribuenti rumeni devono pagare i contributi per l’assicurazione sanitaria per un’unica fonte di reddito, per la quale il contributo per l’assicurazione sanitaria sociale ha il valore mensile più alto.
– Aumentiamo il reddito del fondo unico nazionale di assicurazione sanitaria sociale, ampliando la base imponibile – reddito pensionistico, per la parte che supera il valore di 4.000 lei;
– Stimoliamo il clima economico interno, nel senso che le persone ottengano reddito da quante più fonti possibili e paghino i contributi assicurativi per un’unica fonte, con il valore più alto.
– Incoraggiare la disciplina fiscale e scoraggiare le pratiche fiscali di tipo “economia grigia”, in particolare attraverso dichiarazioni dei redditi non complete.
L’impatto finanziario di questa proposta legislativa sul bilancio generale consolidato sarà fortemente positivo nel breve, medio e lungo termine, sia aumentando l’adempimento fiscale sia creando condizioni aggiuntive per la crescita economica stimolando la diversificazione delle attività economiche.” , il progetto spiegano gli iniziatori.