Ciononostante le voci erano “un invito né formale né informale” arrivato a Maurizio Landini da parte di Giorgia Meloni o di Fratelli d’Italia a partecipare ad Atreju. Almeno fino ad ora. Potrebbe essere un modo per rimediare al “no” di Ely Schlein, che ieri ha declinato l’offerta di partecipare all’evento FDI, e di avere un rappresentante autorevole tra i quanti e gli oppositori del governo, ma il tentativo sembra essere fallito.
Meloni a Schlein: “Bertinotti non ha fatto in tempo a venire ad Atreju”
dal nostro inviata da Ilario Lombardo
La notizia è filtrata ieri dal clima partigiano del presidente del Consiglio, dove ha anticipato l’intenzione di invitare il segretario della Cgil alla prossima iniziativa del partito nel calendario di metà dicembre, anche in cambio dell’analogo invito che lo stesso Landini lo aveva fatto alla Meloni in occasione del congresso sindacale dello scorso marzo. Ovviamente l’intenzione non è così concreta. Finché l’autorità sarà firmata dalla Cgil, vi avviserà di ogni contatto. Landini quindi non andrà ad Atreju.
Schlein sbaglia a non andare ad Atreju
Federico Geremica
Le occasioni di confronto “faccia a faccia” tra il presidente del Consiglio e il capo del principale sindacato italiano, tavoli e tavoli di concerto dove di solito partecipano solo un’infinità di parole, le altre sono rare. L’ultima occasione di rivolta si è verificata al Congresso di Rimini, all’inizio di marzo, quando, suscitando un’altra forte protesta della minoranza interna, Landini ha invitato il presidente del Consiglio a intervenire. Il palco della Meloni, coperto da una tarma sul piatto, garantisce “un grave rischio di danno” per ragioni sindacali. Allora, da lontano, era cupo l’inizio degli scontri dei contadini delle confederazioni. Anche se non lo so, le questioni più rilevanti, dal punto di vista fiscale delle pensioni e degli stipendi, non riguardano un tiro a segno e una serie infinita di compiti di confronto. “Mi hanno chiamato dopo aver deciso tutto – e il segretario della Cgil lo ha deplorato più volte – Non posso essere questo metodo di confronto”. E la Uil controlla la manovra.
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