I senatori hanno votato con 210 voti Per e 115 contro questa fattura. Il contesto è teso, tenendo conto dell’intera problematica europea ma anche dopo l’assassinio di un insegnante nel nord della Francia, ad Arras, ucciso da un ex studente, un giovane islamista ceceno russo radicalizzato.
Il Senato ha deciso di restringere i criteri secondo i quali sarà possibile il ricongiungimento familiare, di condizionare la concessione degli assegni familiari e dell’assistenza abitativa e di abolire l’assistenza sanitaria statale per chi non risiede legalmente qui.
La nuova riforma originariamente mirava a controllare meglio l’immigrazione e a migliorare l’integrazione degli immigrati. Nella forma adottata dal Senato, sono previste una serie di misure che facilitano l’espulsione degli stranieri delinquenti e, d’altro canto, scoraggiano l’arrivo di nuovi stranieri in Francia.
Ma, in generale, il progetto semplifica notevolmente la procedura di espulsione degli stranieri.
Il disegno di legge votato dal Senato prevede che, in caso di grave pericolo per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato, possa essere revocato l’intero sistema di protezione di cui godono alcuni immigrati, ad eccezione dei minori.
Questo provvedimento voluto dal governo e rafforzato dalla maggioranza senatoriale di destra e di centro, prende di mira le persone che hanno subito condanne ad almeno 5 anni di carcere.
Allo stesso tempo, come auspicato dal ministro dell’Interno, in seguito all’attentato di Arras, nel nord della Francia, potrà essere ritirato il permesso di soggiorno a chi aderisce a un’ideologia jihadista radicale.
Inizialmente il disegno di legge contava 27 articoli, ma arriverà all’Assemblea nazionale con quasi 100.
È stata abolita l’assistenza sanitaria statale, punto molto discusso: si tratta di aiuti che coprono le spese mediche di persone che non hanno tutti i documenti in regola. Questi aiuti saranno sostituiti da aiuti medici d’urgenza destinati alle donne incinte o alle persone affette da malattie gravi.
I senatori hanno aggiunto anche l’istituzione di una quota di immigrazione, la concessione di una multa ai rifugiati che non hanno i documenti giusti e che vengono arrestati in Francia. Allo stesso tempo, i bambini nati in Francia da genitori stranieri non otterranno più automaticamente la nazionalità francese a partire dai 18 anni, come avviene attualmente.
E se il testo entrerà in vigore, gli stranieri dovranno dimostrare di risiedere legalmente in Francia da almeno 5 anni per beneficiare di alcuni benefici. Attualmente, queste indennità vengono concesse dopo 6 mesi di permanenza in Francia.
Nell’Assemblea nazionale, dove il campo presidenziale non è maggioritario, il governo spera di raggiungere un compromesso, afferma il ministro degli Interni, Gérald Darmanin.
L’ala macronista sostiene di voler ripristinare il testo originario del Governo.
E il leader dei deputati di destra, I repubblicani / I repubblicani, Olivier Marleix dice di volere un testo ancora più duro sugli immigrati.
E se non si troverà un compromesso, il governo potrebbe attivare l’articolo 49.3 della Costituzione che gli consente di adottare il testo senza votazione.
In Francia vivono legalmente 5,1 milioni di stranieri, ovvero più del 7% della popolazione. La Francia ospita più di mezzo milione di rifugiati, più tra 600.000 e 700.000 stranieri che non vi risiedono legalmente.
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