Considerato cruciale per il futuro dell’Europa spaziale, l’incontro in Spagna rischia di concludersi con un fallimento. Il contesto in cui si apre il vertice di Siviglia non è dei più favorevoli. Per la prima volta dopo decenni, ioRopa non ha più un razzo per lanciare i suoi satelliti in orbita. Il volo inaugurale del razzo Ariane 6 è stato rinviato al prossimo anno e Ariane 5 ha effettuato la sua missione finale a luglio. Infine, il più piccolo lanciatore italiano Vega C ha perso il suo ultimo volo e tornerà sulla rampa di lancio solo l’anno prossimo.
A Siviglia gli europei dimostreranno la loro intenzione di avere “una presenza permanente e indipendente” in orbita e sulla Luna, sia tramite voli con equipaggio che tramite robotica. Anche gli europei dovranno mettersi d’accordo gli investimenti da effettuare per le osservazioni climatiche. In questo senso l’ESA – l’Agenzia spaziale europea – ha realizzato un clip dal titolo “Il mondo affronta l’urgenza della crisi climatica”. Pubblicato su tutti i social network dell’agenzia, ci mostra gli incendi boschivi in Grecia, Italia e Portogallo, le inondazioni in Spagna, Germania, Slovenia e Svezia, ecc. “L’Europa deve agire ora e accelerare l’uso dello spazio per combattere le crisi. L’Europa deve proteggere lo spazio”si legge anche nel videomessaggio dell’ESA che lo promette “L’Europa potrebbe anche diventare la prima potenza al mondo senza detriti spaziali” per un uso responsabile dello spazio.
Il finanziamento a lungo termine sarà la questione più spinosa, affermano i colleghi francesi di RFI. Alla fine, gli europei non hanno molta scelta a Siviglia. O si mettono d’accordo e rimangono autonomi per quanto riguarda la loro presenza nello spazio, oppure si separano e lasciano il lancio dei loro satelliti nelle mani di altri stati o aziende private come Space X. Altrimenti, i futuri 4 satelliti della galassia europea Galileo verranno messi in orbita il prossimo anno dalla società di Elon Musk.
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