Febbraio 1980. Il Congresso della Dc approva la “linea del preambolo”: una dichiarazione d’intenti, preliminare al documento finale del Congresso, che esclude ogni alleanza con il PCI e apre ogni alleanza con il PSI di Bettino Craxi.
Il resto è storia.
Negli anni ’80 si sono susseguite 3 legislature (VIII-IX e X) e 11 governi:
Cossiga-II (4 aprile 1980-17 ottobre 1980)
Forlani-I (18 ottobre 1980 – 27 giugno 1981)
Spadolini-I (28 giugno 1981 – 22 agosto 1982)
Spadolini-II (23 agosto 1982-30 novembre 1982)
Fanfani-V (1 dicembre 1982-3 agosto 1983)
Craxi-I (4 agosto 1983 – 31 luglio 1986)
Craxi-II (1 agosto 1986-16 aprile 1987)
Fanfani-VI (17 aprile 1987 – 27 luglio 1987)
Goria-I (28 luglio 1987-12 aprile 1988)
Da Mita-I (13 aprile 1988 – 21 luglio 1989)
Andreotti-VI (22 luglio 1989-11 aprile 1991)
Occorreà assistere alla formazione del “pentapartito” – l’alleanza alla quale si uniranno altri partiti DC e PSI e repubblicani (PRI), liberali (PLI) e socialdemocratici (PSDI) – che duri più di un anno, un solo esecutivo! Dall’agosto 1983 all’aprile 1987, il governo Craxi (1 e 2) è stato infatti il governo più longevo della “Prima Repubblica”, interrotto solo dal conflitto DC-PSI. Sarà un duello rigorosamente – con il cambio di maggioranza interna della Dc (Andreotti va da Forlani e Gava, “faccia a faccia” Ciriaco De Mita e si rivolge al segretario Arnaldo Forlani) – per consolidare il famoso «CAF» (il Craxi -Alleanza Andreotti-Forlani) che si trovò all’origine degli scandali di “Tangentopoli” fino alla fine delle elezioni del 1992.
In particolare, la “CAF” afferma l’insufficienza e la debolezza del pentapartito e lo presenta come una sorta di “sindacato di controllo sul Governo” che sancisce il declino della “Prima Repubblica”. E così, il processo di composizione del sistema di potere si fonda sulla convergenza tra Dc e Psi e dimostra il consenso e l’interesse verso i partiti.
L’indebolimento della capacità aggregativa di quest’ultima dà vita alla personalizzazione della vita politica: la partitocrazia e la sostituisce con la politica personale dei leader. Abbiamo vita, quindi, di nuovi leader politici, come la “Lega” di Umberto Bossi e la “Forza Italia” di Silvio Berlusconi, e la polemica contro il funzionamento del sistema!
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