Nuovo Giornale Nazionale – INSTABILITÀ DI GOVERNO IN ITALIA

A partire dagli anni Settanta, con la fine dell’era industriale e l’avvento di una nuova era postmoderna, tutti i paesi dell’Europa occidentale hanno vissuto una lunga fase di profonde trasformazioni. Un insieme di persone che operano nella società, nelle relazioni, nelle certificazioni culturali e materiali e, quindi, nella vita di ciascun individuo. Una rivoluzione della storia portata avanti nel modo più duro ha dimostrato il nostro Paese caratterizzato da una forte instabilità politica.

Febbraio 1980. Il Congresso della Dc approva la “linea del preambolo”: una dichiarazione d’intenti, preliminare al documento finale del Congresso, che esclude ogni alleanza con il PCI e apre ogni alleanza con il PSI di Bettino Craxi.

Il resto è storia.

Negli anni ’80 si sono susseguite 3 legislature (VIII-IX e X) e 11 governi:

Cossiga-II (4 aprile 1980-17 ottobre 1980)
Forlani-I (18 ottobre 1980 – 27 giugno 1981)
Spadolini-I (28 giugno 1981 – 22 agosto 1982)
Spadolini-II (23 agosto 1982-30 novembre 1982)
Fanfani-V (1 dicembre 1982-3 agosto 1983)
Craxi-I (4 agosto 1983 – 31 luglio 1986)
Craxi-II (1 agosto 1986-16 aprile 1987)
Fanfani-VI (17 aprile 1987 – 27 luglio 1987)
Goria-I (28 luglio 1987-12 aprile 1988)
Da Mita-I (13 aprile 1988 – 21 luglio 1989)
Andreotti-VI (22 luglio 1989-11 aprile 1991)

Occorreà assistere alla formazione del “pentapartito” – l’alleanza alla quale si uniranno altri partiti DC e PSI e repubblicani (PRI), liberali (PLI) e socialdemocratici (PSDI) – che duri più di un anno, un solo esecutivo! Dall’agosto 1983 all’aprile 1987, il governo Craxi (1 e 2) è stato infatti il ​​governo più longevo della “Prima Repubblica”, interrotto solo dal conflitto DC-PSI. Sarà un duello rigorosamente – con il cambio di maggioranza interna della Dc (Andreotti va da Forlani e Gava, “faccia a faccia” Ciriaco De Mita e si rivolge al segretario Arnaldo Forlani) – per consolidare il famoso «CAF» (il Craxi -Alleanza Andreotti-Forlani) che si trovò all’origine degli scandali di “Tangentopoli” fino alla fine delle elezioni del 1992.

In particolare, la “CAF” afferma l’insufficienza e la debolezza del pentapartito e lo presenta come una sorta di “sindacato di controllo sul Governo” che sancisce il declino della “Prima Repubblica”. E così, il processo di composizione del sistema di potere si fonda sulla convergenza tra Dc e Psi e dimostra il consenso e l’interesse verso i partiti.

L’indebolimento della capacità aggregativa di quest’ultima dà vita alla personalizzazione della vita politica: la partitocrazia e la sostituisce con la politica personale dei leader. Abbiamo vita, quindi, di nuovi leader politici, come la “Lega” di Umberto Bossi e la “Forza Italia” di Silvio Berlusconi, e la polemica contro il funzionamento del sistema!

Attilio Trevisan

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