La lingua italiana deve essere obbligatoria negli atti ufficiali della Pubblica Amministrazione in Italia. Il governo Meloni sta lavorando a un disegno di legge che imporrebbe la trasmissione delle comunicazioni della Pubblica Amministrazione in italiano, nonché l’obbligo di utilizzare strumenti di traduzione o interpreti per qualsiasi evento o convegno che si svolga nel Paese, trasmettere Il Sole 24 Orecitato da Rador.
La bozza vieta inoltre l’uso di acronimi o nomi stranieri per incarichi aziendali, a meno che non siano traducibili, l’uso della lingua italiana nei contratti di lavoro e, nelle scuole e nelle università, sono tollerati corsi in lingua straniera solo se giustificati. . dalla presenza di studenti stranieri.
Il disegno di legge, firmato da Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera dei Deputati, evidenzia che, secondo le ultime stime, dal 2000 a oggi il numero di parole inglesi utilizzate è aumentato del 773%: quasi 9.000 anglicismi. sono presenti oggi nel dizionario Treccani, tra circa 800.000 parole della lingua italiana. Ritiene che “non sia più consentito l’uso di termini stranieri la cui corrispondenza italiana esiste ed è del tutto esaustiva”.
“L’inadempimento”, precisa il disegno di legge, “presuppone l’irrogazione di una sanzione amministrativa, consistente nel pagamento di una somma compresa tra 5.000 e 100.000 euro”. Il testo, composto da 8 articoli e presentato il 23 dicembre, contiene “disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana”. Oltre ai diversi obblighi specifici “in vista della difesa della nazionalità e della difesa dell’identità”, la legge istituisce il Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana.
«Pensavo che di proposte inconcludenti e al limite del ridicolo ce ne fossero già state tante da parte di questa maggioranza, ma il disegno di legge speciale del vicepresidente della Camera Rampelli è il migliore di tutti. Il deputato di Fratelli d’Italia lancia in Parlamento una crociata contro le “lingue straniere”, prevedendo sanzioni da 5.000 a 100.000 euro per chi viola la lingua italiana. Peccato che il suo governo sia quello che ha creato il Ministero del “Made in Italy”. Rampelli denuncerà il collega di partito Urso che guida un simile ministero? Insomma, lo stesso governo di cui fa parte è responsabile dell'”inquinamento della lingua italiana”, denunciato nella relazione della sua legge, hanno dichiarato i rappresentanti del Movimento 5 Stelle (M5S) alla Commissione Cultura della Camera . dei deputati e al Senato.
La proposta di legge sull’IDE è stata respinta con fermezza anche dall’Accademia della Crusca, per la quale “la proposta di sanzionare con legge l’uso di parole straniere, accompagnata da una multa, come se ardesse rosso fuoco, rischia di essere vana e di emarginare il lavoro”. che noi, come la Crusca, facciamo da anni per difendere la lingua italiana dagli eccessi della più cruda esterofilia, purtroppo molto frequenti”, ha dichiarato il professor Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, che ha aggiunto: “L’eccesso di sanzioni esposto in il disegno di legge rischia di mettere in ridicolo tutti gli amanti della lingua italiana”. (Traduzione: Oana Avram)
“Secchione dell’alcol. Lettore. Esperto di musica. Studente tipico. Giocatore umile e irritante. Esperto di zombi. Risolutore di problemi sottilmente affascinante.”