confermare l’estradizione di un soldato excapellán accusato di tortura secondo la dittatura

La Corte Suprema italiana ha confermato oggi l’estradizione in Argentina del militare excapellán di San Rafael Franco Reverberi Boschi, che sarà processato per la sua presunta partecipazione a crimini contro l’umanità commessi a Mendoza durante l’ultima dittatura civile militare (1976-1983).

L’organismo italiano ha pubblicato oggi la notifica secondo cui i giovani 12 hanno perso il ricorso all’exsacerdote per evitare di essere poi estradati mentre il ministro della Giustizia del Paese europeo ha fagocitato il processo iniziale di Augusto.

Reverberi Boschi, che potrebbe essere inviato in Argentina entro la fine dell’anno, era cappellano ausiliare della VIII Brigata Esplorazione Montaña di San Rafael ed è indagato per crimini commessi nel centro di detenzione clandestina “La Départemental”, che operava a sede dei tribunali locali.

La decisione della Corte Suprema, di respingere il ricorso, già ferma nella decisione della Corte d’Appello di Bologna, iniziata nel luglio scorso, è avvenuta su richiesta dello Stato argentino di giudicare nel paese l excapellán per sequestro di persona, tortura e omicidio.

Reverberi Boschi, nato in Italia nel 1937, fuggì dal Paese nel 2011, quando a Mendoza si tenne il primo processo per crimini contro l’umanità e le testimonianze dei sopravvissuti e dei loro familiari iniziarono a denunciarne le responsabilità.

Il percorso verso l’estradizione è iniziato nel 2013 e ha acquisito slancio negli ultimi anni con la modifica della giurisprudenza della giustizia italiana, che considerava imprescrittibili solo i reati di omicidio, per includere anche la tortura come crimine contro l’umanità.

Questa modifica ha permesso di estradare Excapellán del Ejército per omicidio e anche per i tormenti subiti da 10 vittime nel CCD “La Departmental”.

Una volta operata la modifica della tipologia del delitto, l’accusa contro Reverberi è stata ampliata aggiungendo la responsabilità che avrebbe potuto avere nella scomparsa di tutte le persone che transitavano in questo centro di detenzione clandestino.

Durante il processo, l’accusa contro di lui includeva anche la sua possibile partecipazione all’assassinio dell’attivista politico José Guillermo Berón con testimoni che avevano visto Reverberi a “La Departamental” tra il 9 luglio 1976 e il 26 settembre 1976.

Queste date coincidono con la detenzione e la successiva scomparsa di Berón, rapito il 28 agosto 1976, e per questo motivo il sacerdote si trovava contemporaneamente al CCD con una persona che poi sarebbe scomparsa.

La possibile azione del sacerdote in crimini di natura umana è stata scoperta durante il primo processo per questi crimini commessi nel 2010 nella provincia di Mendoza, nella città di San Rafael.

Nelle testimonianze, le vittime del cinco hanno menzionato la loro presenza – Algunas lo ha descritto dettagliatamente – durante le torture a cui sono state sottoposte, principalmente nel centro di detenzione clandestino noto come “Casa Dipartimentale”.

Attilio Trevisan

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