Dalla Nato i sovranisti europei: Giorgia Meloni “regina” della politica internazionale

Roma, 6 ottobre 2023 – Je toni saranno anche un po’ troppo enfatici. No è vertice internazionale sì, a chi Giorgia Meloni esca senza deciarare soddisfatta: “Ci seguento tutti”. Ma è a fatto che, da ministro degli Esteri, promuoverà il voto pieni. Almeno sul piano politico Granada è stata un successo. L’accordo con Sunak è rilevante, esso indietro passare da Scholz surle ong È un vuoto simbolico. Lo è soprattutto quando lui Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michelchiude il vertice con le parole che il leader della FdI ha pronunciato prima in solitaria e poche altre, e cioè: “C’è un’ampia maggioranza favorevole alla difesa delle frontiere esterne”la cosa non può essere strofinata sul viso.

Il premier Giorgia Meloni, 46 anni, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, 65 anni, al vertice europeo di Granada

Se puoi opporti che nel concreto e nei risultati scarseggiano: il cancelliere tedesco appoggia lui Memorandum con la Tunisia Ma ancora non voglio andarmene. Tutti sono pronti a difendere i confini, my come e con quali mezzi nessuno lo dice. In realtà, però, il capo del governo più a destra che ci sia il più stato d’Italia se conquisti in un anno una posizione di rilievo, esaltata dall’nuova alleanza con Macron, Bruxelles e Sunak “Fuori dalla Ue ma sempre in Europe”, come l’ha messa lei. D’altronde è per questo che il tempo dedicato allo sviluppo può essere un complemento, come un alibi puro e vero, e forse il prezzo sarà più alto. Le missioni in Africa sono note, ma non è vero che l’Europa decide di aumentare il budget per sostenere i paesi africani come richiesto, ma la questione è sul terreno.

Si connette con me vecchi amici sovranisti fino ad un certo punto, come prova dell’urlo di Orban: “Stanno sturando l’Ungheria e la Polonia”. Sono l’unico canale di comunicazione aperto. Il rapporto con il presidente Joe Biden È quasi affettuoso e ha un risultato concreto. Quanto poco contratto politico abbia l’Italia in Europa dipende da buona parte dell’ombrello americano, che però resta al posto della tornasse di Biden Donald Trump Se si vede che Giorgia troverà il modo di competere e anche di relazionarsi con il magnate, potrebbe essere una vecchia amica politicamente.

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Tutta l’origine dei successi negativi, e anche la rete della grande propaganda, lo è la mossa di schierarsi senza riserve con la Nato, garantendo la fedeltà dell’Italia. La mia Meloni non può vivere di rendita, la specie che è la passione dell’Ucraina rischia di smarrirsi a causa dei costi della guerra. Se si pensa anche che l’attività sul fronte dell’immigrazione: una palla davanti a terra che in Europa è la più infedele di tutte ha un titolo di merito incommensurabile. Nell’elenco delle missioni della premier-minister degli Esteri si parla ancora dell’appello il Sud America: il vuoto verrà colmato nel 2024, quando l’Italia assumerà la presidenza del G7, vera cartina di tornasole per l’accordo internazionale a cui guarda la Meloni.

E potrebbe Diciamo che quando rivesto i panni del presidente del Consiglio et si occupa del suo Paese gli esiti sono esaltanti. Sembra che lo siano recuperare l’eredità del Cavaliere, così efficace sul fronte estero finché galleggia all’interno. Ma la strada da seguire nella politica interna dipende dalle questioni che mettono radici da altri confini. La palla al piede sono i conti pubblici, e quindi il rapporto con l’Europa o, almeno, con le istituzioni economiche. Giorgia ripete all’infinito che il balancecio e dovrà trascinare fuori una bella legislatura, il mio senza uscire dalla palude del debito, il futuro sarà fosco.

Puro In questo caso, il pensiero di un attore al pianoforte della politica internazionale, con un posizionamento più equilibrato che garantisce un massiccio potere contrattuale sul lato economico. La porta è estensibile, se collegata ad una posizione adatta il voto europeo sulla distruzione dell’identità con buoni regalo di Sunak, Macron e l’aleata Ursula von der Leyen. Gli amici sovrani di ieri sono quelli di oggi, in cui ex barrica e riconosce molto di più. Lo scenario di Orban mostra quanto sia difficile raggiungere l’obiettivo.

Attilio Trevisan

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