Museo Nissim de Camondo a Parigi: Eleganza, gusto sublime e la storia di una dinastia ebraica dalla tragica fine

Il Museo Nissim de Camondo si trova nell’ottavo arrondissement della capitale francese, in una zona elegante, confinante con l’altrettanto elegante Parc Monceau, che si trova proprio dietro questo edificio, in realtà un piccolo palazzo. Costruito tra il 1911 e il 1914 dal conte Moïse de Camondo come residenza della sua famiglia, il palazzo, o albergo in francese, dispone di 13 camere, con un piano seminterrato, un piano rialzato e un piano superiore.

I corridoi, le scale, gli uffici, i soggiorni, la sala da pranzo, la biblioteca, le camere da letto sono pieni di oggetti d’arte: dipinti, sculture, mobili, porcellane, vasi, arazzi, quasi tutti del XVIII secolo, la grande passione del collezionista Moise de Camondo . .

Dipinti di artisti come Jean-Baptiste Huet, Roger Vandercruse, Jean-Baptiste André Gautier-Dagoty o Alfred de Dreux, tra gli altri, non appartengono a pittori famosi, ma hanno un fascino discreto e sono collocati sulle pareti. dove i mobili sono veri e propri gioielli, proprio come le statuette in marmo o in bronzo.

Una menzione speciale merita il mobiletto delle porcellane, dove si trovano servizi da tavola in porcellana malleabile di Chantilly – datati tra il 1735 e il 1760, servizi da tè e caffè in porcellana dura di Meissen e quattro servizi da tavola Buffon con decoro ornitologico, consegnati dalla Manifattura Royale de Sèvres tra 1784 e 1792.

Ma il palazzo era una casa e accanto a queste stanze arredate con gusto, ci sono anche le stanze funzionali, la cucina e i bagni, dotati di tutti i comfort moderni dell’epoca.

Il palazzo, con tutto il suo contenuto, fu donato per testamento nel 1924 al Museo delle Arti Decorative e allo Stato francese da Moïse de Camondo (1860 – 1935) e aperto al pubblico il 21 dicembre 1936.

Il nome del museo, previsto nel testamento che prevedeva anche l’immutata conservazione della disposizione degli oggetti contenuti, è stato dato in onore del figlio di Mosè, Nissim, caduto durante la Prima Guerra Mondiale mentre combatteva nell’esercito dei aria durante la Francia.

La dinastia dei Camondo

La famiglia Camondo fu una vera e propria dinastia di banchieri, filantropi, collezionisti d’arte e artisti, che nell’arco di quattro generazioni accumularono un notevole patrimonio, all’interno del quale le opere d’arte ricoprono un ruolo importante e che sono oggi accessibili al grande pubblico, grazie a generose donazioni. da a Moïse de Camondo.

Originaria della Spagna, la famiglia Camondo fu espulsa con tutti gli ebrei sefarditi nel 1492 e trovò rifugio nell’impero ottomano, dove Isaac Camondo fondò nel 1802 una banca con sede a Istanbul.

Il fratello di Isacco, Abraham Salomon, fondò una scuola e costruì bagni pubblici e scale che facilitarono gli spostamenti delle persone nella capitale dell’impero, inaugurando così una tradizione filantropica che sarebbe durata più di un secolo.

La famiglia ha vissuto per diversi anni anche a Trieste, in Italia. Sostenitore dell’Unità d’Italia, che considerava la sua vera patria, Abraham Salomon ricevette il titolo ereditario di conte dal re Vittorio Emanuele II nel 1867.

I suoi nipoti, Abraham-Behor e Nissim, si stabilirono in Francia nel 1868 dove la loro attività continuò a prosperare. I loro due figli, Isacco e Mosè, furono meno coinvolti nel successivo sviluppo dell’attività, accontentandosi di gestire la fortuna ereditata, ma divennero grandi collezionisti d’arte.

Finale tragico

Isaac fu anche un compositore, addirittura autore dell’opera The Clown (1906), e di composizioni come Nora o Toba drăguță, ma rimase meglio conosciuto come collezionista d’arte. Fu amico del grande pittore impressionista Claude Monet, che visitò nella sua residenza a Giverny e dal quale acquistò diversi dipinti, tra cui il famoso Parlamento britannico nella nebbia. Alla sua morte nel 1911, Isaac lasciò in eredità più di 50 dipinti al Museo del Louvre, a condizione che questa collezione non venisse dispersa per 50 anni. Oggi la maggior parte di questi dipinti si trovano al museo d’Orsay.

Dopo la morte del figlio Nissim nel 1917, il cugino di Isaac, Moise, vendette la banca e si dedicò esclusivamente al collezionismo di opere d’arte.

Sua figlia Béatrice sposò nel 1919 Léon Reinach, noto compositore proveniente da un’illustre famiglia ebrea ashkenazita in Francia. Ebbero due figli, Fanny e Bertrand, e tutti e quattro subirono un destino tragico: deportati dagli occupanti nazisti, traditi da una guida prima di tentare la fuga in Spagna. Fanny fu assassinata nel 1943 nelle camere a gas di Auschwitz, Léon e Bertrand morirono nel campo di lavoro forzato di Monowitz nel 1944 e Béatrice morì ad Auschwitz nel gennaio 1945, tre settimane prima che il campo fosse liberato dall’Armata Rossa.

Finì così questa illustre dinastia ebraica, nota non solo per il senso degli affari, ma soprattutto per la generosità e la cortesia, l’eleganza e il buon gusto, una famiglia molto apprezzata nell’Impero Ottomano, in Italia e in Francia. Ti consiglio di approfittare del frutto di questa generosità e di visitare il Museo Nissim de Camondo, un luogo di eleganza e raffinatezza artistica.

Tarso Mannarino

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