Un uomo d’affari era…

Le perquisizioni effettuate domenica dalla procura del DIICOT, che indaga sull’importazione illegale di rifiuti dall’estero verso la Romania, si sono fermate anche all’aeroporto di Oradea.

Un imprenditore del settore, Bogdan Macra, è stato arrestato mentre tornava dalle vacanze in Turchia, scrive Antenna 3 CNN.

La stessa fonte sottolinea che migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti dall’Europa occidentale sono arrivati ​​nel magazzino della sua azienda, situato in un campo a Bihor. Le operazioni illegali venivano monitorate con i droni.

Macra è sospettato ed è uno dei leader più importanti del gruppo che ha introdotto illegalmente rifiuti nel paese, con il pretesto di riciclarli, scrive anche g4media.ro. È stato notato da un team di BCCO Oradea e BCCO Cluj.

Sempre domenica sono stati arrestati nella loro abitazione un uomo d’affari di Arad e sua moglie, anch’essi coinvolti nel traffico illegale di rifiuti.

Domenica sono state effettuate 44 perquisizioni nelle case di alcune persone e nelle sedi di alcune aziende a Bihor, Arad, Hunedoara, Sibiu e Timiș. Si dice che il gruppo abbia portato nel paese almeno 1.500 tonnellate di rifiuti, con la scusa di riciclarli, ma in realtà senza che ciò accadesse.

In seguito alle separazioni, 40 persone sono state portate alle udienze, con l’indagine coordinata dalla procura del DIICOT Timișoara.

AGGIORNAMENTO: Rifiuti dall’Italia, a Lugașu de Jos!

La stampa di Timișoara scrive, citando le informazioni del DIICOT Timișoara, che domenica pomeriggio, durante l’operazione, nel cantiere di un’azienda a Bihor sono stati scoperti due carichi di rifiuti portati dall’Italia.

GIUSTO pressealert.rosi tratterebbe di un punto di lavoro a Lugașu de Jos appartenente ad un’azienda di Oradea.

La stessa fonte sottolinea che l’inchiesta era iniziata lo scorso anno con un’azienda di Arad che trasportava camion contenenti rifiuti provenienti dall’Europa occidentale, in particolare dall’Italia e dalla Germania. I rifiuti sono entrati nel Paese con il pretesto del recupero e sono arrivati ​​ad un’azienda di Hunedoara.

Nel 2022 si sarebbe imbarcata nell’attività anche la società di Oradea, che avrebbe poi realizzato un deposito di rifiuti in un campo a Lugașu de Jos.

Dalle immagini rese pubbliche domenica dalla procura del DIICOT emerge inoltre che durante le perquisizioni sono state rinvenute anche ingenti somme di denaro, in banconote di lei ed euro.

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Tarso Mannarino

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