Chi era il gangster Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo, morto recentemente. Ha detto che avrebbe potuto riempire un cimitero con coloro che ha ucciso da solo.

DIMENSIONE DEL TESTO

L’ex boss mafioso siciliano di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, 61 anni, è morto il 25 settembre in carcere per un cancro al colon, scoperto alla fine del 2020. Era latitante da 30 anni, più precisamente dal 1993, ma è stato catturato il Il 16 gennaio 2023, dopo essersi recato, sotto falso nome, in una prestigiosa clinica di Palermo, per sottoporsi alla chemioterapia.

  • Persino il presidente italiano Sergio Mattarella ha elogiato la polizia e i pubblici ministeri per aver catturato il gangster, soprattutto perché anche suo fratello fu ucciso dalla folla nel 1980.

Matteo Messina Denaro era malato di cancro

Dopo il suo arresto, Matteo Messina Denaro è stato prima portato in un’unità militare nei pressi dell’aeroporto di Palermo, poi trasferito al carcere dell’Aquila, dove è stato curato dall’équipe oncologica locale.

Era in buona salute fino al mese scorso, quando le sue condizioni sono peggiorate. È stato operato all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, essendo stato operato due volte dal 2020. Ma dopo quest’ultimo intervento ha avuto una grave emorragia ed è ricoverato in ospedale. “coma irreversibile”, dal 22 settembre, come precisato dalle autorità italiane. I medici sostengono che Matteo Messina Denaro abbia scritto nel suo testamento di aver rifiutato “cure aggressive”, per cui le cure e la dieta sono state interrotte, secondo l’ANSA.

Prima di perdere conoscenza, nei giorni scorsi, il mafioso ha ricevuto la visita della figlia Lorenza e di una delle sue sorelle, giunte con la nipote.

Chi era Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro lo era soprannominato Diabolik ed è considerato “l’ultimo padrino” della mafia siciliana. Divenne “pubblicamente” noto nel 2001, quando apparve sulla prima pagina di un giornale con il titolo: “È il nuovo boss della mafia”.

Denaro divenne Cosa Nostra nel 2007 dopo l’arresto degli allora leader Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo, e rimase uno stretto confidente del famoso Salvatore “Totò” Riina. Provenzano è morto nel 2016 e Riina nel 2017. Denaro era l’uomo più ricercato d’Italia e uno dei più ricercati al mondo, ma nonostante questo, riuscito a nascondersi negli ultimi 30 annidurante i quali si sottopose a diversi interventi di chirurgia estetica per non essere scoperto.

Pertanto, le autorità avevano solo poche foto della fine degli anni 80 e dell’inizio degli anni 90. Per creare il suo nuovo ritratto sono state utilizzate le tecnologie più recenti e le autorità si sono rivolte ad alcuni informatori. Hanno anche detto che ha subito un intervento chirurgico per rimuovere le sue impronte digitali.

Nel corso del tempo, decine di persone sono state arrestate per errore. I momenti più famosi sono arrivati ​​nel 2019, quando un uomo è stato arrestato in un ospedale siciliano, e nel 2021, quando un 54enne britannico di Liverpool è stato arrestato in un ristorante dell’Aia. La polizia gli ha messo un cappuccio in testa e lo ha allontanato con la forza dal ristorante. È stato rilasciato dopo pochi giorni.

Denaro era considerato l’ultimo padrino della mafia siciliana

Il “Padrino” è stato condannato all’ergastolo nel 2002in contumacia, per una moltitudine di sanguinosi omicidi e autobombe a Firenze, Roma o Milano, la maggior parte dei quali nel 1993, da lui ordinati o commessi personalmente.

Nel 1992 piazzò un’autobomba e uccise due dei più importanti giudici italiani, Giovani Falcone e Palolo Borsellino, e altre vittime.

Tra le accuse contro di lui c’era il rapimento di un ragazzo di 12 anni nel 1993, il suo strangolamento a morte e il suo scioglimento nell’acido dopo averlo tenuto prigioniero per 779 giorni. Tutto questo affinché il padre del bambino ritiri le sue rivelazioni sulla strage di Capaci, durante la quale furono uccisi il pubblico ministero Giovani Falcone, la moglie e tre agenti di polizia.

Pochi giorni prima, sempre per strangolamento, aveva ucciso anche una donna incinta, la cui compagna era considerata, secondo la polizia, una minaccia.

Denaro era il capo del clan Cosa Nostra

Matteo Messina Denaro è nato nel 1962, a Castelvetrano, un comune in provincia di Trapani. È il figlio di un altro grande mafioso, Francesco Messina “Money”, trovato dalla polizia nel 1998 e morto in seguito a un infarto. È stato lui a insegnargli “l’arte” di nascondersi dalle autorità, come scrive l’agenzia Nova.

  • Inizialmente Matteo Messina Denaro era il capo della mafia locale di Castelvetrano. Questo clan era un alleato dei Corleone negli anni ’80.

Denaro condusse una vita lussuosa, e la stampa italiana afferma che il finanziamento è stato dato da uomini d’affari e politici. Spesso preferiva indossare abiti costosi, un orologio Rolex e occhiali da sole Ray-Ban. Al momento dell’arresto possedeva un Rolex del valore di 38.000 euro.

Gli informatori che hanno contribuito alla cattura di Denaro hanno affermato che negli ultimi anni era diventato sempre più solitario e che le autorità italiane avevano confiscato alcune delle sue proprietà, chiuso le sue attività e arrestato più di 100 parenti e complici. Pertanto, i suoi contatti furono interrotti uno dopo l’altro. Con il passare del tempo vennero alla luce informazioni di ogni tipo, e alcuni mafiosi affermarono di averlo visto in Germania, Inghilterra, Spagna o in alcuni paesi del Sud America, ma altri sostenevano che non avesse mai lasciato Castelvetrano, dove aveva la sua roccaforte.

Anche dopo il suo arresto la polizia non ha ancora finito di smantellare tutta la sua rete.

Nerio Baroffio

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