Cătălin Drula critica le misure fiscali per le quali Il governo si è preso le sue responsabilità: “Un pacchetto legislativo di aumenti delle tasse che è abusivo, incostituzionale e antieconomico, prima di tutto. È un pacchetto che, se entrerà in vigore, e non lo speriamo, è per questo che lo contestiamo alla CCR e abbiamo ottimi argomenti, un pacchetto che colpirà l’economia rumena, in un momento comunque difficile, gli imprenditori si lamentano del rallentamento degli ordini, delle crescenti difficoltà nelle loro attività (…) e in quel momento, da un giorno all’altro, in modo abusivo, violando un intero quadro legislativo, dalla Costituzione al bilancio fiscale, la legge sulla responsabilità, una legge del 2010 che fissa il quadro macroeconomico, il Codice Fiscale, disposizioni alle quali si applicano eccezioni e sono state fatte deroghe attraverso ordinanze di emergenza, che in realtà finiscono per sembrare un governo per decreto. Voglio dire, c’è un quadro legislativo che dice che non si può cambiare la tassazione con meno di sei mesi di anticipo, eppure il signor Ciolacu vuole prendere i soldi dai lavoratori IT a partire dal mese prossimo, vuole tassarli e farli pagare.”
Il presidente dell’USR dichiara che “da parte della presidenza, questo pacchetto è incostituzionale. Tra molti altri argomenti, ci sono precedenti decisioni del CCR in tal senso progetto-train, come viene colloquialmente chiamata, cioè con numerose disposizioni che incidono su diversi atti normativi, non può essere trasmessa attraverso l’impegno di responsabilità, attraverso questa procedura costituzionale. Ci sono precedenti decisioni della CCR. Pertanto, è solo negando la sua precedente giurisprudenza che il CCR non ha potuto accettare il nostro deferimento. Ci auguriamo che alla fine giudichino in modo equo e patriottico che si tratta di difendere la Romania da un abuso, che quello che sta facendo il signor Ciolacu è un abuso fiscale e crediamo che ci siano tutte le possibilità, in ogni caso, che il nostro l’attacco costituisce in pratica l’unico metodo efficace per impedire l’entrata in vigore di tali misure.
Anche Cătălin Drula ritiene che “l’avidità del governo per il denaro dei cittadini non ha precedenti. Ci sono anche misure che entrano in vigore il 1° gennaio, che è già troppo presto, non sei mesi, ma molte risalgono al mese successivo. Ebbene, stiamo rovinando i piani del signor Ciolacu e almeno non lo saranno a partire da novembre, ma spero che nel CCR si trovino ragione e patriottismo e ciò che è ovvio per qualsiasi esperto di diritto costituzionale è che questo pacchetto non può essere adottato così (…). Voglio sperare che facciano la cosa giusta. Se guardo all’incontro che la presidente del RCC, Marian Enache, ha avuto ieri con una delegazione della Corte Costituzionale cinese, per uno scambio di esperienze, ci scoraggerebbe, ma lì ci sono nove giudici e loro hanno trovare la maggioranza di cinque voti su cinque per far rispettare la legge. Ci sono anche considerazioni legate alla doppia imposizione, disposizioni costituzionali riguardanti l’equa ripartizione del carico fiscale, gli argomenti sono numerosi, sono lunghi 40 pagine.
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