I dettagli del caso di tratta di esseri umani che ha dato luogo a tre arresti a Cluj pochi giorni fa. Tutto è iniziato con un gruppo di migranti clandestini trovati senza aria in un camion in Ungheria

Dettagli del caso di tratta di esseri umani che ha dato luogo a tre arresti a Cluj pochi giorni fa. Tutto è iniziato con un gruppo di migranti illegali trovati senza aria in un camion in Ungheria.

Gli imputati in questo caso sono Abdeltawwab Ahmed Said Moustafa (ASMA), Istvan Creț (CI) e Vasile Marius Luduțan (LVM). Per il motivo dell’arresto preventivo delle tre persone, disposto pochi giorni fa dal tribunale di Cluj e consultato da actualdecluj.roscopriamo

che l’ASMA è accusato di traffico di migranti dopo che, dal 2020 fino al suo arresto, ha organizzato, in cambio di una somma compresa tra 4.000 e 4.500 euro, l’attività di ottenimento di permessi di lavoro per diversi cittadini egiziani per conto di una società di cui era amministratore , perché affinché potessero entrare legalmente in Romania, e ha organizzato l’attività di transito della Romania, dal momento in cui sono atterrati all’aeroporto di Bucarest, per attraversare fraudolentemente il confine di stato, mettendoli in contatto con una guida di Timișoara e fornendo loro le informazioni necessarie per poter viaggiare fino a destinazione. Due di loro, arrivati ​​il ​​13 aprile all’aeroporto di Otopeni, sono stati trovati chiusi e senza aria, in territorio ungherese, nel camion immatricolato in Turchia guidato da un cittadino turco.

I migranti il ​​cui ingresso in Romania è stato facilitato sono stati caricati su camion che attraversavano il confine nazionale verso altri paesi dell’Unione Europea, in particolare l’Italia.

CI è accusato di complicità, gli inquirenti dimostrano di aver aiutato l’ASMA nell’attività di accompagnamento di diverse persone di nazionalità egiziana, al fine di varcare fraudolentemente il confine dello Stato di Romania, nel senso che ha agevolato, in cambio di una commissione, l’attività ottenere un permesso di lavoro, a nome di un’azienda, per poter entrare legalmente in Romania e poi, dopo l’atterraggio all’aeroporto di Bucarest, dirigersi verso il confine di Stato per raggiungere altri paesi dell’Unione Europea, in particolare l’Italia.

I tre sono accusati anche di formare un gruppo criminale organizzato, CI, il cui ruolo è facilitare l’accoglienza dei migranti, ottenere i documenti necessari per creare un’apparenza di legalità rispetto alle richieste presentate (come i contratti di lavoro), ottenere le necessarie fatture fiscali. per dare l’impressione che l’attività sia operativa.

La LMV è accusata di complicità nel traffico di migranti, dopo aver facilitato, in cambio della somma di 750 euro, l’attività di ottenimento di un permesso di lavoro, per conto della società, società con la quale ha ottenuto l’autorizzazione a svolgere tutte le procedure legali. misure in merito, affinché i migranti possano entrare legalmente in Romania e poi, dopo essere atterrati all’aeroporto di Bucarest, dirigersi verso il confine di Stato per raggiungere altri paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia.

Il 7 novembre dello scorso anno, gli agenti di polizia giudiziaria della Brigata della criminalità organizzata di Cluj-Napoca hanno presentato una denuncia ufficiale per aver commesso i reati di formazione di gruppo criminale organizzato e traffico di migranti dopo che tre società commerciali di Cluj avrebbero istituito un sistema per facilitare l’immigrazione clandestina, cioè il reclutamento di migranti, ospitandoli sul territorio rumeno e facilitando poi l’attraversamento illegale della frontiera nazionale, con destinazione finale i paesi dell’Europa occidentale, al fine di ottenere benefici materiali.

“Per rendere più efficiente l’attività del traffico di migranti, il suddetto gruppo ha sviluppato un meccanismo per garantire sia il reclutamento di migranti attraverso alcune società nella contea di Cluj, che operano sotto la copertura della legalità, sia l’ottenimento dei loro diritti di residenza nel territorio della Romania entro brevissimo tempo”, risultavano gli inquirenti nel documento consultato da actualdecluj.ro. “In questo senso, i contratti di lavoro vengono conclusi fittiziamente, per brevi periodi, al fine di rispettare le disposizioni legali per accedere al territorio nazionale, e poi i migranti attraversano fraudolentemente il confine di stato dalla Romania all’Europa occidentale”.

Il file comprende, tra gli altri, dichiarazioni di testimoni intervistati, trascrizioni di conversazioni intercettate, rapporti di accertamenti preparati dalla Polizia di frontiera al momento del rilevamento dei migranti mentre tentavano di attraversare il confine di Stato. Il giudice che ha ordinato l’arresto ha ritenuto che l’ASMA mirasse a ottenere un profitto materiale, “di fatto, l’unico reddito materiale stabile”. “L’imputato ha creato una società con l’unico scopo di portare cittadini egiziani in Romania affinché potessero poi recarsi in altri stati dell’Unione Europea; “L’imputato ha fatto appello a diverse persone per beneficiare della collaborazione delle istituzioni statali”, ha precisato il giudice .

Per quanto riguarda CI, la Corte ha sottolineato “la facilità con cui l’imputato ha ottenuto diversi documenti che giustificherebbero l’arrivo di cittadini egiziani in Romania, anche se non attestano situazioni reali” e “la facilità con cui l’imputato ha ottenuto diversi documenti che potrebbero giustificare l’ingresso in Romania di cittadini egiziani”. mantenere l’impressione che l’impresa non sia stata privata dell’attività”.

LMV è stato arrestato a casa sua. La corte ha ritenuto che fosse troppo vecchio. “Le considerazioni che giustificano tale provvedimento nei confronti dell’imputato risiedono in circostanze di carattere soggettivo, vale a dire la sua età, il suo stato di salute, i suoi problemi medici che richiedono cure particolari, fatto comprovato dalla documentazione medica depositata agli atti. Questa misura preventiva provvedimento nei confronti dell’imputato L. non pregiudicherebbe in alcun modo la finalità delle misure preventive, ma, al contrario, garantirebbe il regolare svolgimento del procedimento penale ed impedirebbe la fuga dell’imputato nella situazione in cui gli organi giudiziari avrebbero bisogno tali garanzie. Anche la misura degli arresti domiciliari è una misura detentiva, il luogo in cui viene eseguita è diverso dall’arresto preventivo. Stabilendo alcuni obblighi propri della misura degli arresti domiciliari, si può garantire l’oggetto e la finalità previsti dall’articolo 202 c.p.c. del codice penale”, ha apprezzato il giudice.

Ludușan è l’ex capo del servizio immigrazione di Cluj sin dalla sua creazione. Ha 60 anni.

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Selene Blasi

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