Il finto chirurgo plastico Matteo Politi resta in Italia. La giustizia italiana ha rifiutato l’estradizione in Romania

La giustizia italiana rifiuta ancora una volta la Romania. La Corte d’Appello di Venezia ha respinto la richiesta delle autorità di Bucarest di estradare Matteo Politi, che si spacciava per chirurgo estetico in una clinica rumena. L’uomo accusato di aver operato decine di donne, pur non avendo il diritto di esercitare, sconterà la pena in Italia.

Il finto estetista Matteo Politi è stato arrestato il 22 agosto in Italia. L’uomo di 43 anni è stato arrestato dalla polizia a Marghera, Venezia, scrive la stampa italiana. Politi è condannato a 3 anni e 10 mesi di carcere con esecuzione in Romania, per aver operato illegalmente 28 persone.

Matteo Politi è stato condannato nel caso in cui è accusato di aver operato 28 persone in diverse cliniche private, quando non aveva il diritto di esercitare la professione di medico in Romania. Fu processato per truffa e falso intellettuale.

L’italiano ha lavorato come medico in chirurgia plastica in cinque unità mediche in Romania senza averne il diritto. Un primo codice gli era stato assegnato dal Dipartimento di Sanità Pubblica del Comune di Bucarest. Dopo l’avvio delle indagini, l’italiano ha tentato di fuggire dalla Romania, ma è stato arrestato nel febbraio 2019, su un treno alla dogana di Curtici. È stato detenuto per un periodo e poi rilasciato.

“Tra il marzo 2018 e il 7.12.2018, l’imputato ha compiuto atti specifici della professione di chirurgo plastico-estetico su diciannove pazienti, in alcune cliniche nella zona di Bucarest. Tra il marzo 2018 e il 07.12.2018, l’imputato ha indotto erroneamente ferite nove persone riguardanti il suo status di specialista in chirurgia plastica-estetica e di medico con diritto di esercitare sul territorio della Romania, utilizzando nomi falsi e compiendo su di essi atti specifici della qualità di chirurgo plastico-estetico, ottenendo così un titolo patrimoniale ” vantaggio ingiusto consistente nelle somme di denaro pagate dai pazienti per gli atti medici effettuati su di loro, per un importo di circa 13.880 lei e 10.150 euro”, ha detto. Si legge in un comunicato stampa della Procura al 1° tribunale distrettuale.

Secondo l’accusa, nel settembre 2018 l’italiano avrebbe ingannato due medici presentandosi sotto falso nome, sostenendo che presto sarebbe diventato proprietario di una clinica privata con sede a Bucarest, pur sapendo che non lo era, non c’era alcuna reale possibilità di acquistare la clinica. clinica. a tal fine, non disponendo delle risorse finanziarie necessarie a tale scopo. Egli incoraggiò i due medici a concludere un contratto di servizio con una società commerciale, di cui era amministratore, incassando la somma di 13.896 lei, corrispondente all’affitto per tre mesi di utilizzo di un ufficio all’interno della clinica. , i due medici poterono non beneficiare dello spazio in questione, perché il reale proprietario non gli aveva consentito l’accesso.

Editore: AP

Selene Blasi

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