Decine di tonnellate di rifiuti di aziende ungheresi, tedesche e italiane sono state fermate giovedì dalla polizia ai punti di confine Borş I e Borş II.
Secondo un comunicato inviato venerdì dall’Ispettorato Territoriale della Polizia di Frontiera (ITPF) di Oradea, sotto il quale si trovano i due posti di frontiera, sono state immagazzinate oltre 51 tonnellate di rifiuti in tre camion i cui conducenti si sono presentati nella direzione di ingresso nel paese, alla dogana di Borş I.
“Stavano trasportando, secondo i documenti che accompagnano la merce, rifiuti di cartone da società commerciali in Ungheria e Germania per società in Romania”, si legge nella nota.
Sospettando il trasporto illegale di rifiuti, le guardie di frontiera hanno chiesto il sostegno dei commissari all’ambiente, e i loro sospetti sono stati confermati.
“A seguito dei controlli effettuati, è emerso che i camion erano carichi di oltre 51.360 chilogrammi di rifiuti di cartone, per i quali gli autisti non hanno presentato la documentazione necessaria prevista dalla legge per l’importazione di questi prodotti”., indica anche la stampa pubblicazione.
Inoltre, sempre giovedì, presso la dogana di Borş II, è stato controllato un camion composto da una motrice e un semirimorchio guidato da un cittadino rumeno che trasportava, secondo i documenti a corredo della merce, 59 fusti di plastica utilizzati (Foto) di una società commerciale in Italia per una società in Romania.
Anche allora, l’autista non aveva i documenti necessari per portare i rifiuti in Romania.
A nessuno di questi camion è stato permesso di entrare nel paese.
Di recente, sempre più trasporti di questo tipo sono stati fermati al confine con il Bihor. Due giorni fa, a più di 31 tonnellate di rifiuti tessili e pneumatici usati è stato vietato l’ingresso nel paese attraverso Borş II.
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