Un gruppo di rumeni partiti per l’Italia per migliorare la propria vita hanno vissuto un’esperienza terribile. Un promotore immobiliare li ha assunti con la promessa di stipulare contratti di lavoro legali. Ma le persone finivano per essere sfruttate “sottobanco”, 10 ore al giorno, per 2-3 euro l’ora.
Gli veniva sottratto il tempo per mangiare e se si ribellavano venivano minacciati. Uno dei rumeni che lavoravano lì illegalmente è scappato dall’inferno ed è andato direttamente alla polizia.
L’incubo di alcuni rumeni che partono per lavorare in Italia. Lavora 10 ore al giorno per 2-3 € l’ora
Un imprenditore edile 50enne è stato arrestato nella sua abitazione dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, dopo aver scoperto che sfruttava illegalmente lavoratori rumeni e li pagava solo dai 2 ai 3 euro l’ora, detratti anche i tempi morti. mangia qualcosa.
L’indagine è iniziata nel gennaio 2023 dopo che uno dei lavoratori rumeni sfruttati, 35 anni, ha presentato una denuncia.
L’uomo è arrivato in Italia nel 2021 sperando di costruirsi una nuova vita e trovare un lavoro onesto, ma è stato avvicinato dall’impresario edile, che si è offerto di lavorare per lui. A causa della sua condizione illegale fu costretto a lavorare in clandestinità e la promessa di legalizzarlo non fu mai mantenuta.
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L’impresario avrebbe proceduto allo stesso modo con altri due muratori rumeni, secondo gli inquirenti. Utilizzò manodopera rumena in condizioni disumane nei suoi cantieri nel ferrarese Bolognese, San Lazzaro e Cento.
I lavoratori venivano prelevati la mattina e portati sul posto di lavoro, dove lavoravano circa 10 ore al giorno per una somma irrisoria, dalla quale venivano arbitrariamente detratte le spese di vitto e alloggio. Unico giorno di riposo: domenica.
Secondo gli inquirenti lo sfruttamento era determinato da diversi fattori: il bassissimo livello di retribuzione, le pessime condizioni abitative e abitative, l’assenza di regolarizzazione del posto di lavoro, l’incapacità di fornire le garanzie minime di sicurezza e igiene sul posto di lavoro. , secondo Stiridiaspora.ro.
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I rumeni venivano spesso ricattati e minacciati di deportazione senza paga. In un caso, uno di loro è stato addirittura picchiato dopo aver chiesto di essere pagato.
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