Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha ospitato domenica a Roma una conferenza ad alto livello sui temi dello sviluppo e della migrazione. Sono stati invitati tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma non solo i Paesi europei, i “primi ingressi” nel continente, ma anche i cosiddetti “Paesi di arrivo, transito e provenienza dei migranti”. L’ampiezza del fenomeno migratorio in Europa porta l’Italia ad assumere una posizione di primo piano in Europa in termini di migrazione, riferisce l’ufficio di Bruxelles di Rfi. È un’ambizione di Giorgia Meloni, il primo ministro italiano. La conferenza di domenica riunisce, concretamente, i Paesi della costa meridionale dell’Europa al Mediterraneo, i Paesi del Medio Oriente, del Sahel, del Corno d’Africa e gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo. Il mondo politico europeo ha notato che, da quando è salita al potere lo scorso ottobre, Giorgia Meloni si è impegnata su due fronti. Innanzitutto, ha moltiplicato le dichiarazioni sulla migrazione, uno dei temi centrali della sua campagna elettorale e di quella dei suoi partner nella coalizione di governo essendo la chiusura delle frontiere italiane ai migranti. Secondo fronte: il desiderio di Giorgia Meloni di vedere l’Italia protagonista nella cooperazione dell’Unione europea con l’Africa. Un obiettivo su cui la Meloni si è ufficialmente impegnata dallo scorso dicembre, durante il precedente convegno di Roma. I “Dialoghi mediterranei”, durante i quali varò il suo cosiddetto “Piano Mattei”. Questo famoso piano è oggetto di attenzione prioritaria all’incontro di domenica a Roma, poiché la sua essenza è la combinazione di cooperazione politica e cooperazione economica. Giorgia Meloni scelse il nome del suddetto piano dopo quello di Enrico Mattei, colui che presiedette – alla sua creazione – la società energetica ENI e che, all’epoca, stabilì condizioni commerciali più eque per i paesi produttori. E’ questa l’idea che la Meloni ha avanzato durante il convegno di domenica, ovvero il coordinamento tra sviluppo e migrazione. Motivo, tuttavia, per alcune ONG di vedere l’incontro di domenica come una promozione dello “sviluppo contro la migrazione”. L’Ong internazionale Human Rights Watch, che mira a difendere i diritti umani fondamentali, l’ha già definita una “conferenza anti-migrazione”.
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