Ragazza rumena di 18 anni stuprata in Italia da un uomo che l’ha trascinata dalla strada in una baracca | Il rotaliano


Un nigeriano che solo pochi anni fa ha scontato una condanna a sette anni per tentato stupro, rapina aggravata e lesioni personali a una donna di 57 anni nella provincia italiana di Trapani (Sicilia) è stato nuovamente arrestato dopo aver stuprato una giovane donna rumena residente nella città di Anzio, in provincia di Roma nel Lazio.

Valentine Omwanta, 32 anni, è stato nuovamente arrestato l’altro giorno da agenti della polizia locale e statale con l’accusa di aver stuprato una nostra connazionale, appena 18 anni, nella città di Anzio a metà maggio di quest’anno, riferisce il quotidiano Il Corriere della Sera.

Omwanta è attualmente in attesa di un processo per “protezione internazionale”, che gli consentirebbe di rimanere sul suolo italiano. Questo processo può essere invocato in una varietà di situazioni, inclusa la discriminazione politica, razziale o sessuale.

Valentine Omwanta, il nigeriano accusato di aver stuprato la giovane rumena.

Un provvedimento di espulsione emesso nei suoi confronti è temporaneamente sospeso fino all’esame del suo ricorso da parte del giudice di pace, ricorso presentato tramite il suo avvocato.

La polizia, guidata da Stefano Signoretti, capo della brigata mobile della polizia di stato, ha sorpreso domenica Omwanta mentre aspettava alla stazione di Aprilia un treno per Roma.

Il luogo non era lontano dalla capanna di Nettunense dove avrebbe costretto e stuprato la ragazza romena. La Procura di Velletri lo ha accusato di violenza sessuale, aggressione e percosse, e rapina.

Le prove a suo carico sembrano solide: Dna e un tatuaggio riconosciuto dalla vittima, oltre a un particolare modo di camminare, a cui si aggiungono altre prove portate all’attenzione del giudice in camera di consiglio.

Lo stupro è avvenuto intorno alle 23:00. La nostra connazionale stava tornando a casa dopo essere scesa da un autobus, quando è stata aggredita dal nigeriano.

Un incidente simile si è verificato nel 2016 quando Omwanta è stato arrestato dopo una caccia all’uomo di 52 giorni per l’aggressione che ha lasciato la vittima vicina alla morte nella zona di Mineo.

La vittima in quel momento, una donna trapanese che abitava nel comune di Custonaci, era appena uscita da una festa organizzata da un’associazione culturale. Prima di salire in macchina, però, è stata colpita alla nuca ed è svenuta.

È stata trovata sette ore dopo in un cespuglio vicino a un fienile, priva di sensi e con più ossa rotte. Dalla sua borsa mancavano un cellulare e 50 euro.

Il nigeriano è stato braccato e trovato dai carabinieri e Omwanta ha ammesso i fatti. La vittima lo ha riconosciuto dai suoi denti irregolari. La donna ha avuto bisogno di due mesi di ricovero per riprendersi fisicamente.

Attilio Trevisan

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