L’Italia vieta per legge un numero sulla schiena dei calciatori! Anche i fan non potranno più usarlo

Le autorità di tutto il mondo vogliono eliminare completamente la discriminazione e il razzismo nello sport e stanno adottando varie misure per prevenire la diffusione di questo fenomeno e punire coloro che lo promuovono. I tifosi sono un fattore chiave in tutti gli sport, ma soprattutto nel calcio, fazioni radicali di ultras ricorrono a cori razzisti che non hanno posto nella società.

L’Italia non è immune da tali problemi e le autorità hanno annunciato oggi una decisione senza precedenti in Europa. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che il numero 88 sarà bandito dalla legge sulle attrezzature da gioco negli sport di squadra.

“88” è il numero che i gruppi neonazisti di tutto il mondo usano come simbolo poiché equivale a gridare “Heil, Hitler”, poiché “H” è l’ottava lettera dell’alfabeto. L’antisemitismo è ancora un grosso problema nello “Stivale”, e gli stadi sono i luoghi dove è difficile controllarlo.

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Numero 88, vietato dalla legge nello sport italiano

In Italia, i tifosi della Lazio sono associati all’antisemitismo, con una sezione della tribuna che ripete canzoni e cori che lo indicano. Casualmente o no, la Lazio è stata tra le squadre che nella scorsa stagione hanno avuto un giocatore con il numero 88. Si tratta del croato Toma Basic, che con la maglia di Sarri ha collezionato 25 presenze in Serie A, segnando un gol. Gli altri 3 calciatori che hanno indossato questo numero sono stati Mario Pasalic (Atalanta – 32 partite), Tomas Rincon (Sampdoria – 34 partite) e Mateusz Jakub Praszelik (Verona – 0 partite).

Le autorità italiane si sono unite in questo sforzo con i leader sportivi e sperano che anche altri paesi adottino questa legge. Allo stesso tempo, è stato annunciato che i club sarebbero stati direttamente responsabili delle azioni razziste o antisemite dei tifosi.

“Questo testo ha un grande valore simbolico e costituisce un provvedimento concreto per iniziare un percorso virtuoso contro le discriminazioni nello sport fondate sull’antisemitismo. C’è molto da fare nel mondo dello sport. Il contenuto di questa dichiarazione di intenti ci impegna a non solo moralmente, ma anche per il salto culturale che vogliamo compiere.Il mondo della politica e dello sport si impegna a non assegnare ai giocatori la maglia numero 88.”, ha detto Matteo Piantedosi, citato dalla Gazzetta dello Sport.

Inoltre, il testo della legge specifica che ai tifosi è vietato utilizzare qualsiasi simbolo che possa evocare il nazismo e l’antisemitismo, esponendo implicitamente il numero 88 su vestiti, striscioni o bandiere, e i membri del club saranno chiamati a rispondere delle loro azioni discriminatorie. Allo stesso tempo, gli organizzatori della competizione sono tenuti a definire le modalità di interruzione delle partite in caso di cori discriminatori.

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Attilio Trevisan

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