Claudio Ranieri è un monumento del calcio. A 71 anni ha visto e vissuto tutto in questo sport. Il suo record non è molto ricco di trofei. Ha una Coppa Italia con la Fiorentina, una in Spagna con il Valencia, squadra con la quale ha vinto anche la Coppa Intertoto UEFA e la Supercoppa Europea. Il suo più grande successo è vincere il titolo di Premier League con il Leicester. Poi Ranieri ha semplicemente stupito il mondo del calcio riuscendo a vincere con una squadra senza pretese contro i giganti d’Inghilterra: City, Liverpool, Chelsea, Manchester United. Per la sua prestazione è stato insignito dell’Ordine Nazionale al Merito della Repubblica Italiana e la FIFA lo ha nominato Allenatore dell’Anno 2016.
Il tecnico italiano è riconosciuto per le sue qualità di leadership, il suo senso dell’umorismo e per le sue qualità motivazionali grazie alle quali infonde un atteggiamento vincente nei suoi giocatori. I suoi metodi, ma soprattutto il suo atteggiamento, gli hanno fatto guadagnare la fama di vero “gentleman” del calcio mondiale. Come persona è semplice ma distinto e sempre con le sue parole. Lo si vede spesso passeggiare per Roma, davanti a Piazza di Spagna, dove vive. Personalmente ho avuto modo di incontrarlo in via del Corso. Conoscendolo come tifoso incondizionato della Roma, ho avuto il coraggio di avvicinarlo e di chiedergli quando sarebbe arrivato alla Roma. Ha risposto molto gentilmente e con calma che lo era già. Nessuna indicazione su quando verrà ad allenare la squadra, questo volevo sapere.
Ranieri ei rumeni
Ranieri ha avuto a che fare con i rumeni in tutta la sua carriera. Li ha affittati tutti. Inoltre, considera Mutu, che ha allenato al Chelsea, come suo figlio. Adrian Ilie, che aveva alle sue dipendenze al Valencia, soprannominato ‘Cobra’ perché micidiale sotto porta, e di Chivu, che aveva da studente all’Inter, dice che era il giocatore con cui sarebbe sempre stato titolare squadra con. Per quanto riguarda le partite di Ranieri contro i rumeni, l’italiano non ha bei ricordi. È stato esonerato nel 2005 dopo che la Steaua ha eliminato il Valencia negli ottavi di Coppa UEFA ed è rimasto alla guida della Grecia solo per 3 mesi dopo che la nazionale ellenica ha perso contro la Romania in Coppa UEFA, qualificandosi per il Campionato Europeo 2016.
La sua ultima impresa, la promozione con il Cagliari, resterà negli annali del calcio italiano
Claudio Ranieri ha firmato a gennaio con il Cagliari, quattordicesimo in Serie B, più vicino alla retrocessione che alla promozione. Da quel momento il tecnico azzurro perde solo due partite e sale a 5. Il Cagliari deve disputare gli spareggi con Parma e Bari. I sardi hanno superato senza problemi i rumeni Man e Mihăilă e hanno battuto il Bari ai supplementari dopo una partita estremamente drammatica. Ranieri compie così un altro miracolo, scatenando la festa in Sardegna.
Il carismatico allenatore è scoppiato in lacrime alla fine, abbracciato da tutto lo staff. È stato solo il primo momento emozionante della serata. Quando Claudio è andato a salutare i suoi tifosi, più di 2.000 a Bari, hanno deriso gli avversari gridando: “Serie B, Serie B”. Con gesti ampi, anche indignati, l’allenatore ha gridato loro: “NO, NO, NO”. Ha spiegato ai suoi stessi fan che non dovrebbero cantare contro l’altra squadra. “Perché succedono queste cose? Perché perdere tempo con una cosa del genere? Si sono comportati alla grande, i giocatori del Bari hanno lottato come leoni, il loro pubblico è stato delizioso. Abbiamo vinto, quindi godiamoci la vittoria, non urlate loro di restare in serie B. Non è bello!”, ha spiegato Ranieri.
Come dimostra questo nobile gesto del signor Cludio. Che gentiluomo rispettare così il suo avversario. Riesci a immaginare un allenatore della Ligue 1 che fa qualcosa del genere?
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