Una banda di 20 rumeni e italiani è accusata di aver rubato circa 300.000 euro da tessere turistiche a Roma. In complicità con proprietari e camerieri di diversi ristoranti della capitale italiana, hanno clonato le carte dei clienti che utilizzavano questo metodo di pagamento, scrive. ilmessaggero.it.
Al momento del pagamento del conto del ristorante, i camerieri strisciavano le carte di credito dei turisti non solo attraverso il punto vendita, ma anche attraverso uno skimmer (un dispositivo che copia i codici) che avevano nascosto nel palmo della mano.
I dati venivano poi stampati su cartoncini bianchi e utilizzati per gli acquisti.
Dal 2015 sono state clonate decine di carte, rivela l’inchiesta, con un danno di circa 300.000 euro.
Secondo l’accusa, due dei rumeni hanno speso in un solo giorno, il 22 marzo 2015, più di 1.000 euro con la stessa carta di credito clonata, presso negozi di alimentari e distributori di benzina.
Successivamente, ad agosto, uno dei rumeni ha speso 3.457 euro in telefoni e computer.
Un altro rumeno coinvolto nel caso ha utilizzato una tessera del genere per la colazione in un fast food, sulla quale ha dato 9 euro e 40 centesimi, poi è finito in un negozio di abbigliamento, dove ha acquistato prodotti per un valore di 375 euro.
La banda lavorava in collusione con dipendenti e anche titolari di bar e negozi del centro di Roma.
Gli obiettivi erano turisti asiatici o sudamericani che sembravano ricchi.
I membri del gruppo hanno utilizzato le carte clonate pochi giorni dopo, pensando che i turisti fossero già partiti dall’Italia, e quando hanno visto sparire i soldi dal loro conto, sarebbe stato difficile per loro sporgere denuncia.
I pubblici ministeri italiani hanno chiesto il rinvio a giudizio di 20 persone nel caso per associazione a delinquere, truffa, furto aggravato e occultamento.
Editore: D.R
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