In Italia è partita la procedura di selezione per otto procuratori europei, i cui mandati scadono a luglio 2023. La procedura è però fortemente criticata da diversi pm, che accusano il governo di Roma di voler imporre politicamente i propri candidati preferiti.
quotidiano italiano Fatto Quotidiano ha pubblicato martedì una lettera firmata da 14 procuratori della Procura europea in cui denunciano l’ingerenza del governo Meloni nella procedura di selezione dei procuratori della Procura europea, istituzione presieduta da Laura Codruța Kovesi.
Più precisamente, la procedura in Italia prevede che lo Stato proponga tre candidati, auditi da una commissione tecnica che poi predispone una graduatoria. Questa classificazione è sottoposta a un consiglio che deve nominare il Procuratore europeo.
In questa fase la commissione ha proposto una graduatoria, ma il governo vuole ignorarla, e il ministro della Giustizia propone di essere nominato ultimo classificato. Questa decisione politica interferisce con la procedura utilizzata finora, secondo la lettera dei pubblici ministeri.
Per questo motivo, 14 Procuratori europei italiani su un totale di 16 (due coinvolti nella nuova procedura selettiva, classificati ai primi due posti della graduatoria) hanno inviato una lettera esprimendo la loro preoccupazione per il mancato rispetto della procedura. La lettera è stata pubblicata sulla stampa italiana.
“L’EPPO non commenta, si tratta di una procedura di selezione in corso in cui l’EPPO non ha alcun ruolo da svolgere. Questa è responsabilità degli Stati membri”, si legge nella posizione ufficiale dell’EPPO Europeo, un’istituzione guidata da Laura Codruța Kovesi .
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