Immagine dell’illustrazione / Fonte foto: Pexels (Mark Stebnicki Mark Stebnicki)
Una romena d’Italia e suo marito affrontano durissimi anni di carcere, accusati di aver sfruttato diversi lavoratori in un’azienda agricola ad Albignasego, in provincia di Padova in Veneto.
Nel caso di un processo relativo allo sfruttamento dei lavoratori agricoli, il pm Benedetto Roberti della Procura della Repubblica di Padova ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione e 30.000 euro di multa per l’imprenditore Walter Tresoldi, 54 anni, titolare di una ditta individuale nel città sopra citata.
Per la moglie, Fănica Horogea, originaria della Romania e di 53 anni, si chiede invece una condanna a 3 anni e 4 mesi. Era la responsabile del magazzino dove venivano lavate e confezionate le verdure, racconta la testata locale ‘Il Mattino di Padova’. Inoltre, viene chiesta una condanna a 5 anni e 6 mesi per il cittadino bengalese di 47 anni, Karim Robiul Mintu, coinvolto nel reclutamento di lavoratori sfruttati.
Altre condanne richieste includono 2 anni per il marocchino Tarik Rabichi, 3 anni per Hamid El Kamili e 2 anni per Taoufik Bougattaya. In totale, il pubblico ministero ha chiesto 25 anni e 10 mesi di reclusione.
L’udienza è stata aggiornata al 10 luglio alle ore 9:00. Gli imputati sono accusati di avere, nel corso degli anni, sfruttato lavoratori stranieri pagati al di sotto della norma legale, maltrattati, senza previdenza sociale, umiliati e picchiati, costretti a vivere in condizioni antigeniche.
Quale salario avrebbero ricevuto i lavoratori?
L’avvocato Pavan, che difende la donna rumena e gli altri imputati, ha sottolineato che, secondo le prove presentate in tribunale, gli operai percepivano uno stipendio netto compreso tra 1.100 e 1.200 euro, mentre i camionisti percepivano fino a 1.700 euro, scrive Rador, citando www.rotalianul.com.
Si è rilevato che la normativa relativa al lavoro intermediato ha subito modifiche nel periodo di contestazione degli illeciti, avvenuto tra il 2011 e il 2017, il che implica valutazioni diverse degli illeciti. È stato inoltre rivelato che il trattamento applicato ai lavoratori variava a seconda dell’etnia.
Contributi sociali di 789.000 euro, non versati
I lavoratori bengalesi hanno sofferto le condizioni più dure, seguiti dai lavoratori rumeni e marocchini. Secondo le accuse, la maggior parte dei lavoratori è arrivata all’aeroporto di Venezia. Tresoldi, sua moglie e Mintu sono accusati di sfruttamento del lavoro nero e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina fornendo ai lavoratori alloggi scadenti.
Tresoldi è inoltre accusato di omesso versamento di contributi previdenziali per circa 789.000 euro, di installazione abusiva di telecamere di sorveglianza nel magazzino della società, di negligenza con conseguente ferimento di lavoratori e di sfruttamento di lavoratori senza contratto.
Articolo di Mihai Diaconu
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