Darius Vâlcov si è recato in Italia. L’ex ministro deve scontare 6 anni di carcere

Darius Vâlcov si è recato in Italia. L’ex ministro deve scontare 6 anni di carcere, ma resta da vedere se le autorità italiane lo estradano. Questo, visto che l’Italia, insieme alla Grecia, è il paradiso dei fuggiaschi dalla Romania, dato che le autorità lì non acconsentono quasi mai a un’estradizione.

Darius Vâlcov si è recato in Italia

Vâlcov era ricercato in tutto il mondo, ma decise di arrendersi alla polizia di Portici. Ricercato dal 3 maggio perché ha dovuto scontare 6 anni di carcere per corruzione di pubblico ufficiale e illecito spaccio di influenza, Vâlcov ha scelto di arrendersi, seguendo il modello di Sorin Oprescu in Grecia.

Tuttavia, il fatto che si sia arreso conta poco se le autorità italiane non lo estradano. E, per ora, come sembra Radio Europa Libera, L’Italia è davvero un paradiso per i fuggiaschi rumeni. Inoltre, la maggior parte dei big condannati al carcere in Romania preferisce fuggire in Italia, se non lo fa in Grecia o in Serbia.

Se la Serbia non è nell’UE, paesi come l’Italia o la Grecia continuano a ignorare la giustizia nel nostro paese e si rifiutano di estradare criminali, per vari motivi. Certo, i criminali in fuga da qui sanno anche assicurarsi la benevolenza delle autorità italiane facendo molti affari lì.

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L’esempio più recente è quello del politico latitante Ionel Arsène, l’ex capo di CJ Neamţ che ha aperto un’attività in Italia prima di essere condannato in Romania. La fonte citata fa notare che fino al 2021 i latitanti hanno scelto l’Italia con la certezza di evadere dal carcere, approfittando di una legge permissiva. Dopo il 2021 i latitanti ottengono la residenza aprendo attività commerciali in Italia, così i giudici arrivano a ritenere da perseguitare alcuni bravi imprenditori in casa.

Secondo la legge, i giudici possono rifiutare l’estradizione e l’esecuzione di un mandato d’arresto europeo se i condannati risiedono in Italia da almeno 5 anni. I criminali romeni lo sanno e sono entrati nel mondo degli affari in Italia da molti anni, soprattutto da quando la giustizia rumena si trascina da tempo nei casi.

Quando il mandato d’arresto europeo è stato emesso ai fini dell’esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privativa della libertà, la corte d’appello può rifiutare la consegna del ricercato, cittadino italiano o cittadino di altro Stato membro dell’Unione europea, residente legalmente ed effettivamente o con residenza nel territorio italiano da almeno cinque anni“, è specificato al comma (2) dell’art. 15 della Legge 10/2021.

Darius Vâlcov è un altro caso, l’ex ministro delle Finanze essendo un grande uomo d’affari in Italia, che cercherà sicuramente di far rifiutare l’estradizione, perché sarebbe solo una vittima. Altro nome difficile da sfuggire in Italia, Alina Bica, ex procuratore capo della DIICOT, condannata a 4 anni di carcere per aver favorito l’imprenditore Ovidiu Tender.

Bica dovrebbe essere dietro le sbarre, ma in Italia, non in Romania, dopo”il tribunale italiano ha riconosciuto la sentenza pronunciata in Romania e ha disposto l’esecuzione della sentenza in Italia, in conformità alla legge italiana”. Tuttavia, fino a quando non verranno forniti “chiarimenti legali”, la donna rimane libera. Altri grandi nomi dei latitanti in Italia sarebbero Daniel Dragomir, ex funzionario della SRI, Cornel Bogdan Popa, ex direttore del municipio della capitale, Marian Zlotea, ex deputata europea o Sorin Strutinsky, uomo d’affari di Costanza.

Tarso Mannarino

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