La famiglia rumena che ha sorpreso l’Italia. Altro che squadra di calcio

Grande festa questo giovedì 11 maggio presso la Casa Parto dell’Ulss 2, a Treviso, dove Oana e Onisim Bizu, coppia originaria della Romania ma residente in Italia da 21 anni, hanno portato la loro famiglia a 13 figli. I servizi sanitari di Treviso hanno pubblicato la foto in cui compaiono Oana, Onisim ei loro 13 figli, l’ultimo arrivato in questa famiglia da record è il piccolo Isaia.

“La mano di Dio si è posata su di noi”

Il piccolo, che pesa 3098 grammi, è nato naturalmente giovedì pomeriggio dopo diverse ore di lavoro. Anche lui è nato all’ospedale di Oderzo, così come i suoi fratelli, con il primo figlio di Oana e Onisim nato nel 2007. I 12 hanno accolto con calore il piccolo Isaiah, riunendosi con tutti nella nuova family room dell’ospedale, uno spazio intimo e protetto dedicato accogliere i propri cari nelle ore successive al parto.

I Bizu sono una famiglia “meravigliosa, numerosa e gioiosa” di Mansuè (comune in provincia di Treviso, Veneto), trasferitasi in Italia dalla Romania 21 anni fa. “Mi considero molto fortunato”disse Oana allegramente. “Ho una famiglia molto numerosa, ma non mi stanca, non mi sento stanco. Le mie giornate sono sempre piene di gioia e sorrisi, mio ​​marito mi sostiene e i bambini si aiutano a vicenda. Siamo tutti contentissimi del arrivo di Isaia nella nostra vita”scrivere Treviso oggi.

Onisim ha lasciato per ora il lavoro di geometra per occuparsi a tempo pieno della sua famiglia, più numerosa di una squadra di calcio e guida un furgone per portare i figli a scuola, sport e altre attività. “Certamente ci sono molti sacrifici da fare”, ammette Onisim, che è di fede evangelica come sua moglie, “ma noi abbiamo la Provvidenza per noi: la mano di Dio si è posata su di noi”.

Grande crisi demografica in Italia

L’intero paese di Mansuè è orgoglioso di questa famiglia che batte record, soprattutto in Italia in un momento di profonda crisi demografica che colpisce l’Italia, la peggiore degli ultimi 160 anni. Il calo della natalità è un grosso problema per il futuro di un’Italia che invecchia e si spopola. Ad agosto 2020 la popolazione è scesa sotto la soglia simbolica di 60 milioni di abitanti per la prima volta dal 2013.

L’Italia sta affrontando una drammatica crisi demografica: non nascono più o pochissimi bambini. 1,24 figli per donna. Questa è la classifica europea più bassa, dopo la Spagna. In Francia è 1,80. Ma quei pochi decimi e centesimi fanno una differenza enorme, e non solo in termini statistici. La conseguenza è un futuro incerto per un’Italia sempre più anziana, con una popolazione che continua a diminuire, di un altro 2% quest’anno.

L’assenza di politiche per la famiglia

In Italia il numero delle nascite è calato di quasi il 30% in soli 10 anni. Luisa Salaris, professoressa all’Università di Cagaliari, in Sardegna, afferma: “Nello scenario più pessimistico, si può immaginare che tutto andrà di male in peggio, con una popolazione italiana che potrebbe dimezzarsi nei prossimi 30 anni”. Non c’è un’unica causa di questa crisi della natalità: è la precarietà dei posti di lavoro, la mancanza di prospettive o l’incertezza economica, ma anche – e questo è specifico dell’Italia – l’assenza di una politica per la famiglia.

Un’altra particolarità dell’Italia è l’assenza di asili nido. Il dilemma per le donne italiane è più acuto che altrove in Europa: crescere un figlio o lavorare. L’attuale Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha fatto della famiglia uno dei suoi soggetti preferiti. Ha persino creato un ministero dedicato alle questioni familiari. Le conseguenze di questo inesorabile declino toccano tutti gli strati della società: le scuole chiudono, il sistema sanitario è travolto da una popolazione sempre più anziana.

Papa: “Fondare una famiglia è uno sforzo titanico”

Papa Francesco ha partecipato a un convegno a Roma dedicato al calo delle nascite nella penisola, che ha riunito leader politici ed economici. Papa Francesco venerdì ha chiesto ai politici di trovare soluzioni per contrastare “inverno demografico” d’Italia, ricordando che i giovani si trovano di fronte “sforzo titanico” mettere su famiglia in un ambiente precario.

Il pontefice 86enne era a Roma il secondo giorno di un convegno dedicato al calo delle nascite nella penisola, che ha riunito leader politici ed economici. Per la prima volta il numero delle nascite in Italia è sceso sotto la soglia dei 400.000 lo scorso anno, a 393.000, secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), contro 713.499 decessi, su una popolazione di circa 58 milioni di residenti.

Papa Francesco, che ha ricevuto un caloroso applauso salendo sul palco per intervenire al convegno insieme al premier Giorgia Meloni, ha detto oggi ai giovani “Vivo in un clima sociale dove mettere su famiglia diventa uno sforzo titanico”. Ha parlato della difficoltà di pianificare il futuro tra salari bassi e affitti alti in Italia, la terza economia dell’Eurozona, con una popolazione che invecchia e molti giovani che faticano a trovare un lavoro stabile a tempo pieno.

Il calo dei tassi di natalità abbassa il PIL

Georgia Meloni, che ha ottenuto la maggioranza dei voti delle donne alle elezioni di settembre ma non si considera una femminista, ha messo le madri e le famiglie al centro del suo discorso: “Viviamo in un tempo in cui è diventato ancora più difficile parlare di nascita, maternità, famiglia, a volte sembra quasi un atto rivoluzionario”, lei dice. La popolazione italiana è cresciuta fino al 2014, quando la tendenza si è invertita. Giovedì, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha avvertito che il calo del tasso di natalità in Italia potrebbe ridurre il prodotto interno lordo (PIL) del 18% entro il 2042.

Selene Blasi

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