Mussolini fu linciato con la sua amante

Preso e ucciso come un topo. Questo è il destino di Benito Mussolini nel pomeriggio del 28 aprile 1945, non lontano dal Lago di Como.

È stato lanciato da un’auto da sostenitori comunisti e fucilato sul ciglio della strada. È ironico che l’uomo che ha causato la caduta dell’Italia, attraverso la sua alleanza con le potenze dell’Asse nella seconda guerra mondiale, sia morto in una strada chiamata Via XXIV Maggio (Via 24 maggio). ) in onore del 24 maggio 1915, quando L’Italia si unì agli Alleati nella prima guerra mondiale.

Sconsolata accanto a lui c’era la sua amante, Claretta Petacci. Nelle vicinanze, anch’essi giustiziati, giacevano 15 membri del suo governo fascista, che con il loro duca erano in viaggio per la Svizzerafuggendo dal cammino degli Alleati e della resistenza antifascista.

Quando avevano fermato il convoglio il giorno prima, i partigiani avevano scoperto Mussolini travestito, con indosso un cappotto e un berretto della Luftwaffe. Dopo l’esecuzione, i corpi sono stati trasportati su camion a Milano.

Qui, in Piazzale Loreto, luogo dell’eccidio nazista dei combattenti della resistenza l’anno precedente, i corpi sono stati appesi a testa in giù in una stazione di servizio ed esposti il ​​giorno successivo ai fischi della folla.

Qualcuno le legò la gonna di Claretta intorno alle caviglie, per decenza. È stato un finale terrificante, adatto a un uomo che AJP Taylor ha descritto come “fumoso, spavaldo, privo di idee e ideali”.

Il padre di Mussolini lo aveva battezzato Benito in onore del rivoluzionario messicano Benito Juárez, con il quale l’anziano Mussolini condivideva l’antipatia per il dominio asburgico.

Benito Mussolini elettrizzò l’Italia e il mondo nel 1922 con la Marcia su Roma, un evento propagandistico che spinse il timido re Vittorio Emanuele III ad accettare di nominarlo primo ministro.

Mussolini è stato il dittatore fascista italiano per i successivi 21 anni, ricoprendo contemporaneamente le cariche di Primo Ministro, Ministro degli Esteri, Ministro della Guerra, Ministro della Marina, Ministro dell’Aviazione e Ministro dell’Interno. Conquistò i suoi compatrioti con il sogno di un impero in Etiopia e in Albania.

C’erano altre opzioni a sua disposizione in politica estera, ma scelse la fatale alleanza con Hitler. Le realtà della guerra portarono alla sua rovina ea quella dell’Italia.

Il 25 luglio 1943, quando la Sicilia fu conquistata dagli Alleati, la maggioranza del Gran Consiglio del Fascismo, che comprendeva suo genero Galeazza Ciano come ministro degli Esteri, votò per togliere a Mussolini il comando supremo dell’esercito. Il re, ormai deciso a salvare il proprio Paese, chiedendo la pace con gli Alleati, destituì Mussolini dall’incarico di Presidente del Consiglio e ordinò che fosse trasportato da Roma agli arresti domiciliari nell’isola di Ponza.

Qui Mussolini fu oggetto di un’audace operazione di salvataggio da parte dei paracadutisti delle SS, che agivano su ordine diretto di Hitler. Fu prima trasportato sano e salvo in Germania, da dove la notizia del suo salvataggio si diffuse in tutto il mondo.

Hitler poi lo rimandò in Italia, nella città di Salvo sul Lago di Garda, dove fu dichiarato capo di un regime fantoccio sostenuto dai tedeschi progettato per mantenere il controllo fascista sull’Italia settentrionale. . Ma nella primavera del 1945, divenuta inevitabile la sconfitta, Mussolini ei suoi sostenitori cominciarono a fare le valigie.

Comunque sia, il duca era un devoto padre di famiglia: uno storico italiano calcolò che nel 1943 più di 300 parenti di Mussolini o di sua moglie Rachele ricevevano sussidi a spese dello Stato.

Ma neppure i vincoli familiari riuscirono a salvare il genero che mandò, insieme ad altri con cui condivideva la stessa colpa, al plotone d’esecuzione nel gennaio 1944 per “l’atto di tradimento” commesso nel votare l’anno precedente. .

Il duca morì solo due giorni prima del suo complice, Adolf Hitler, il quale, accompagnato nella morte dalla sua amante (che aveva infatti sposato pochi giorni prima), si suicidò a Berlino il 30 aprile.

Sempre il 28 aprile:

1758: Nascita del quinto presidente americano, James Monroe, la cui dottrina era di avvertire i paesi europei di non interferire negli affari dell’emisfero occidentale.

1789: Fletcher Christian si ammutina a bordo del Bounty, lasciando il capitano Bligh in mare su una scialuppa di salvataggio.

Geo Alupoae, critico teatrale.

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Attilio Trevisan

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