Il calvario di un rumeno partito per lavoro in Italia, accusato di stupro dalla stessa figlia. L’assurdo motivo per cui la giovane ha mentito

La figlia di un rumeno andato a lavorare in Italia ha inventato una storia drammatica per sfuggire al padre.

Ha mentito sull’essere stata violentata dal padre, denunciandolo alla polizia per “abuso sessuale”. Il calvario durò sei anni, e alla fine la giovane confessò di essersi inventata tutto.

Un romeno di 48 anni residente in Lombardia è stato falsamente denunciato dalla figlia di 17 anni. Ha ammesso di aver inventato l’intera storia per vivere con il suo ragazzo, secondo i rapporti Corriere della Sera.

Tutto è iniziato nel 2017, quando la figlia dell’uomo rumeno è scappata di casa per vivere con il fidanzato.

Poi è andata alla polizia e ha detto che suo padre l’ha picchiata e aggredita sessualmente, scrive Il rotaliano. Suo padre è stato arrestato ingiustamente e, quando le indagini sono state completate, è stato mandato in tribunale.

La procura del tribunale di Pavia ha chiesto ai giudici di condannare l’uomo a 8 anni di reclusione per abusi sessuali sulla figlia, ma anche per violenze sulla moglie.

La giovane ha confessato di aver mentito solo davanti ai giudici.

“Volevo stare con il mio ragazzo senza problemi e mi sono inventata l’abuso. Non pensavo che se avessi denunciato mio padre ci sarebbero state queste conseguenze. Solo quando mio padre è stato arrestato ho capito di aver rovinato tutto” , ha confessato la giovane, oggi 23enne.

I giudici del tribunale di Pavia hanno così deciso di assolvere l’uomo di 48 anni. Intende chiedere allo Stato italiano un risarcimento per il periodo di detenzione subito, essendo innocente.

Serena Megna

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