Il miliardario Elon Musk ha in programma di lanciare una startup di intelligenza artificiale per competere con OpenAI, produttore di ChatGPT, afferma Financial Times. Per questo, Musk ha ordinato migliaia di processori grafici da NVIDIA.
Il proprietario di Twitter ha formato un team di ricercatori e ingegneri di intelligenza artificiale, secondo il FT, ed è anche in trattative con alcuni investitori di SpaceX e Tesla per investire nella sua nuova impresa.
Non fare quello che dice Elon Musk
Pochi giorni fa hanno chiesto il miliardario e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore, in una lettera aperta, una pausa di sei mesi nella formazione di sistemi più potenti rispetto al modello GPT-4 recentemente rilasciato da OpenAI. La ragione? Potenziali rischi per la società e l’umanità, osserva Reuters.
“I sistemi di intelligenza artificiale con intelligenza umana competitiva possono rappresentare seri rischi per la società e l’umanità, come dimostrato da ricerche approfondite e come riconosciuto dai principali laboratori di intelligenza artificiale”, hanno sostenuto gli esperti firmatari.
Microsoft e Google vogliono l’intelligenza artificiale
Le aziende tecnologiche da Microsoft ad Alphabet, la società madre di Google, stanno spingendo per includere l’IA generativa, la tecnologia alla base del chatbot di successo ChatGPT, nelle loro offerte.
Tuttavia, ChatGPT è disapprovato da alcuni stati. L’Italia l’ha vietato per motivi di riservatezza.
Elon Musk ha acquistato migliaia di processori video NVIDIA
Musk ha ottenuto migliaia di unità di elaborazione grafica da NVIDIA. Alimentano il calcolo richiesto per attività intensive come l’intelligenza artificiale e la grafica di fascia alta.
Musk ha registrato una società chiamata X.AI Corp in Nevada il mese scorso, secondo una dichiarazione depositata in quello stato. La società elenca Musk come amministratore unico e Jared Birchall, amministratore delegato del family office di Musk, come segretario.
Musk è un co-fondatore di OpenAI, che ha iniziato come organizzazione no profit nel 2015. Si è dimesso dal consiglio di amministrazione dell’azienda nel 2018.
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