“Le Forze Armate sono sul campo per tutelare il patrimonio culturale ed economico italianoCrosetto ha aggiunto.
Lo ha annunciato a una fiera del vino italiano a Verona la scorsa settimana, alla presenza del premier Giorgia Meloni e di altri alti ministri, che hanno posato per dei selfie sorseggiando un drink che Meloni ha definito non solo un fenomeno economico, ma “un elemento fondamentale del nostro identità”. “.
Giorni prima della fiera del vino, dove Meloni ha lanciato l’idea di una scuola del “Made in Italy”, il governo ha approvato un disegno di legge che vieterebbe i cibi prodotti in laboratorio, compresa la carne artificiale. Nonostante diversi studi abbiano evidenziato i significativi benefici ambientali che gli alimenti a base di cellule potrebbero fornire, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, ha dichiarato: “I prodotti di laboratorio, a nostro avviso, non garantiscono la qualità, il benessere e la tutela della nostra cultura, della nostra tradizione”.
Il cibo, che è stato a lungo utilizzato dai partiti di destra italiani come simbolo di identità culturale, non è l’unica cosa che il governo vede come minacciata. Insoddisfatto del fatto che termini inglesi come “smart-working”, “manager” o “babysitting” contaminino la lingua italiana, Fabio Rampelli, deputato del partito Fratelli d’Italia della Meloni, partito con radici neofasciste, ha proposto una legge che vieti il uso di termini inglesi nelle comunicazioni ufficiali, e i colpevoli multati fino a 100.000 euro. La proposta riecheggia il passato fascista dell’Italia, con alcuni critici che la paragonano al progetto di “recupero linguistico” di Benito Mussolini, che mirava a preservare la lingua italiana.
Resta da vedere se il piano di Rampelli andrà a buon fine, ma le chiacchiere che lo circondano, così come il focus sul Made in Italy, hanno distolto l’attenzione da questioni più importanti.
“La costruzione dell’identità è tipica della destra, anche se non è solo una cosa italiana”, ha affermato Emiliana De Blasio, docente di sociologia alla Luiss di Roma. “Io però vedo solo tanta comunicazione e poca sostanza. Ad esempio l’idea della Meloni per una scuola Made in Italy non è poi così male, ma che ne dici di migliorare prima le scuole e dare dignità agli insegnanti – che sono tra i più bassi pagato in Europa?
De Blasio ritiene che l’enfasi sul “Brand Italia” sia più un segnale della presa di posizione ideologica del governo che un tentativo di bloccare il progresso.
Sofia Ventura, docente di politica all’Università di Bologna, ha dichiarato: “Promuovere l’Italia nel mondo è una cosa sacra e ha un valore… ma c’è gente intorno alla Meloni che ha questa ossessione per l’italianità, che viene da un mondo dove c’è un forte sentimento di rivalità. La proposta di Rampelli è ridicola… ma in parte si riferisce anche al fatto che non vogliono offendere la sensibilità di una certa fazione del partito o dell’elettorato, quindi giocano a questo gioco ambiguo”.
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