Il capo di stato maggiore della Marina italiana ha osservato giovedì che la Marina russa ha notevolmente aumentato la sua presenza nel Mar Mediterraneo. Ha richiamato l’attenzione su un “atteggiamento aggressivo” e ha avvertito che “c’è il rischio di un incidente”, secondo AFP. “Un tale livello di ‘presenza navale russa’ non si è visto nemmeno durante la Guerra Fredda”, ha detto l’ammiraglio al Comitato Difesa della Camera dei Deputati.
“Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza legati alla guerra in Ucraina sono stati individuati e sono visibili attraverso l’impressionante aumento della presenza della flotta russa nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero”, ha affermato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano. Marino, l’ammiraglio Enrico Credendino, citato dalle agenzie di stampa AGI e ANSA.
“L’aumento del numero delle navi russe non è una minaccia diretta al territorio nazionale, ma amplifica la tensione, e i russi hanno un atteggiamento aggressivo. C’è il rischio di un possibile incidente, e se dovesse accadere, abbiamo vinto Non so come potrebbe finire”, ha aggiunto l’ammiraglio Enrico Credendino.
Secondo lui, la flotta russa è passata “da una piccola nave appoggio che era presente a (il porto siriano di) Tartous” a “14 navi e tre sottomarini che erano presenti nel Mediterraneo fino a poche settimane fa”.
“Il Mediterraneo è un’area turbolenta, con una continua competizione tra gli Stati rivieraschi per l’accesso alle risorse economiche e alle attività illegali, dal contrabbando alla tratta di esseri umani. Va quindi costantemente monitorata”, ha concluso l’ammiraglio Credendino.
Il Mediterraneo è un’area strategica per l’Europa e la Nato. Il 54% dell’approvvigionamento energetico dell’Unione europea e il 30% del commercio mondiale passano da quest’area.
Editore: D.D
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