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Ionel Arsene, presidente del consiglio provinciale di Neamţ e barone del PSD di Giurgiu, segue la strada battuta da altri latitanti. Si sarebbe nascosto in Italiadove sarebbe fuggito poco prima condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Il suo nome si aggiunge a una lunga lista di criminali che lo Stato rumeno sta cercando di portare nel Paese per scontare la pena. A nome di Arsene è stato emesso un mandato d’arresto europeo.
Di Laurenţiu Rădulescu il 11.03.2023, 19:19
Ionel Arsène. 51 anni. Presidente del consiglio provinciale di Neamţ per sei anni e uno degli ultimi baroni del partito socialdemocratico. Adesso… un nome sulla lista internazionale dei ricercati. Ieri Arsène è stato condannato a sei anni e otto mesi di carcere per traffico d’influenza.
Subito dopo il verdetto, la polizia è andata a prenderlo a casa sua. Non l’hanno trovato.
Laurențiu Rădulescu, giornalista osservatore: Fonti dell’inchiesta affermano che Ionel Arsene ha lasciato la Romania 5-6 giorni prima del verdetto finale dei giudici, diretto in Italia, da qui all’aeroporto di Otopeni.
A Brescia Arsène avrebbe costituito dal 2018 un’impresa edile di cui suo cognato è amministratore. Avrebbero anche il diritto di soggiorno.
Cornelia Crîşmaru, corrispondente dell’Observer: L’Italia è diventata un paradiso per i fuggiaschi rumeni che vogliono scappare scontando la pena. Le procedure di estradizione richiedono tempo e le autorità della Penisola possono rifiutarsi di consegnare coloro che vi risiedono.
Alina Bica
– detenuto in Italia nel 2020
– favorire il criminale
– 4 anni di carcere
Daniele Dragomir
– detenuto in Italia nel 2021
– atti di corruzione
– 3 anni e 10 mesi di reclusione
Dragos Savulescu
– detenuto in Italia nel 2019
– restituzione abusiva dei terreni
– 5 anni e 6 mesi di reclusione >
Ionel Arsène non è solo. La lunga lista di chi cerca rifugio dalla legge in Italia
Tra questi, nomi pesanti: l’ex capo della DIICOT Alina Bica, l’ex ufficiale della SRI Daniel Dragomir, Dragoş Săvulescu o Mario Iorgulescu, figlio del presidente della Lega di calcio professionistica.
Resta da vedere fino a che punto la legge italiana aiuterà Ionel Arsène. Certo è che sulla sua scia, nel Paese, ci sono “acquis” che ci riguardano tutti.
Angelea Bertea, giornalista Osservatore: l’ex presidente del PSD Neamţ sarebbe stato coinvolto in diverse società. E l’ultimo scandalo è legato alla riabilitazione di questo ponte Luțca, un ponte che è crollato l’anno scorso, quando la sua carriera politica è precipitata.
Dopo lo scandalo del crollo del ponte Luţca, recentemente riabilitato, Ionel Arsene si è autosospeso dalla carica di presidente del PSD Neamţ.
Ionel Arsène: È un’esperienza che non mi ha spezzato personalmente perché sono un uomo forte. So di essere innocente.
Dopo la sentenza, il prefetto di Neamţ ha fatto sapere che entro dieci giorni dalla decisione si deciderà in merito alla cessazione del mandato del presidente del consiglio provinciale.
La condanna è arrivata dopo otto anni di processo, 33 rinvii e fascicoli spostati da Neamt a Bacau, poi a Brasov. Nel 2013, avrebbe offerto 100.000 euro a Gheorghe Ştefan, detto Pinalti, allora sindaco di Piatra Neamţ, per eliminare un oppositore politico con l’aiuto dell’Agenzia nazionale per l’integrità.
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