Il governo italiano si appresta a nazionalizzare una raffineria in Sicilia del gruppo petrolifero russo Lukoil e chiederà al Consiglio dei ministri di pronunciarsi in merito nel corso di una riunione che si terrà giovedì, informa il quotidiano “La Repubblica”. citando fonti vicine alla questione.
Un embargo europeo sulle importazioni di petrolio russo via mare dovrebbe entrare in vigore il 5 dicembre e il governo di Roma si sta affrettando a mantenere in funzione la raffineria ISAB in Sicilia per evitare di perdere posti di lavoro e capacità di raffinazione. .
La raffineria ISAB di Lukoil, nei pressi di Siracusa, è una delle più grandi raffinerie d’Europa. Il governo italiano sta seguendo da vicino questo file, dato che la raffineria ISAB è responsabile di quasi il 20% dell’approvvigionamento di carburante in Italia e fornisce più di 1.000 posti di lavoro nel sud della Sicilia, scrive Agerpres.
Nelle condizioni in cui lo Stato italiano assumerà il controllo, la raffineria ISAB in Sicilia potrà continuare ad operare acquistando petrolio da fornitori diversi dalla Russia e l’Agenzia Italiana per il Credito all’Esportazione (SACE) potrà offrire garanzie ai prestiti bancari, aggiunge il quotidiano “La Repubblica”.
Il problema principale che affligge la raffineria ISAB è di essere giunta a una situazione di dipendenza esclusiva dal greggio russo, dopo che le banche finanziatrici hanno smesso di finanziare e offrire le garanzie di cui la raffineria ha bisogno per acquistare greggio da altri fornitori. Le banche sono riluttanti a fare affari con un soggetto russo, anche se né Lukoil né la sua controllata svizzera Litasco, che controlla la raffineria ISAB, sono soggette a sanzioni europee.
In Romania, Lukoil possiede la raffineria Petrotel e vende carburante attraverso una rete di 300 stazioni di distribuzione.
Editore: M.V
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