Nonostante l’inizio del suo mandato sia stato contrassegnato da una grave crisi con Parigi, la presidente del Consiglio da allora ha cercato di rafforzare i suoi legami con l’Unione europea, secondo Le Point.
Nessuna domanda per Giorgia Meloni di lasciare nelle mani dei giornalisti l’esercizio della “valutazione” dei suoi primi 100 giorni di mandato. Così, davanti a un duo di striscioni italiani ed europei, il premier, solennemente, è apparso sui social per 7 minuti di autovalutazione. Il tempo di citare alcune delle “100 azioni in 100 giorni” avviate dal suo esecutivo, precisa Giorgia Meloni.
Diplomazia, energia, famiglie, lavoro, sicurezza, pensioni, recovery plan: il governo è su tutti i fronti, assicura, “soddisfatto”. Certo, “si può sempre fare di più”, ammette l’inquilino di Palazzo Chigi, ma promette che non passa giorno “senza che almeno provi a dare una risposta. Sempre dalla parte dell’Italia”.
Un ritorno del diritto ai controlli posto logicamente sotto il segno dell'”ordine” e della “lotta all’illegalità”, coronato un po’ fortuitamente dall’arresto dell’ultimo grande capo di Cosa nostra, dopo trent’anni di inseguimento. A novembre il primissimo decreto legge dell’era Meloni attacca gli organizzatori di rave party (il testo, tacciato di eccessi libertari, sarà modificato). Poi tocca alle Ong del soccorso in mare essere nel mirino di Roma e vedere le loro attività di aiuto drasticamente compromesse. Ma per il momento siamo ancora lontani dal blocco navale promesso agli elettori dalla candidata di Fratelli d’Italia in campagna elettorale.
Le prime settimane in vigore sì, ma niente di rivoluzionario, notano gli osservatori italiani. Anzi.
“Questi cento giorni sono stati soprattutto cento volte l’occasione per Giorgia Meloni per provare a dissipare i timori di questa nuova destra italiana”, ha detto Lorenzo Castellani, docente alla Luiss di Roma. Una destra che vuole dimostrare di “saper governare in Italia senza esporre il Paese a troppi rischi politici ed economici”, continua il politologo. Il presidente del Consiglio italiano non ha mancato di sottolineare il buono stato della Borsa di Milano e la riduzione, nei “suoi 100 giorni”, dello spread (la differenza tra i valori dei titoli tedeschi e italiani), l’eterno barometro della salute economica della Penisola.
Da brava rappresentante commerciale per l’Italia, Giorgia Meloni ha moltiplicato le trasferte internazionali al G20 di Bali, alla COP27 in Egitto e ultimamente in Algeria e Libia per parlare di sicurezza e appalti energetici. L’ingresso sulla scena continentale della “donna più pericolosa d’Europa” (così la rivista “Stern”) avvenne con una violenta lite tra Roma e Parigi sulla sorte della nave “Ocean Viking”https://www .euractiv.ro/ “Ma dopo questo errore, il governo italiano si è riorientato e poi ha cercato di evitare di assumere posizioni contrarie all’Ue”, ricorda Piero Ignazi, professore all’Università di Bologna.
Giorgia Meloni ha in particolare ribadito l’invio di armi in Ucraina – nonostante la crescente opposizione dell’opinione pubblica – e l’attaccamento dell’Italia al campo atlantista. E nel cuore di Bruxelles, l’amministratore delegato ha prenotato il suo primo viaggio all’estero. Una capitale europea dove Giorgia Meloni spera di far sentire la voce dell’Italia, in particolare sul tema delle migrazioni.
Al momento della finalizzazione della legge finanziaria, a fine 2022, non c’è ancora un ribaltamento della situazione, ricorda Lorenzo Castellani. “La Meloni ha voluto puntare di più sulla continuità con Mario Draghi”, un impegno apprezzato all’interno delle istituzioni dei 27, puntualizza il politologo. A parte qualche piccola insidia, la copia del bilancio italiano è stata validata da Bruxelles. Alla redazione del quotidiano “Il Manifeste”, mimano lo stupore.
“Chi l’avrebbe immaginato, solo un anno fa, suor Giorgia trasformata in una vestale del rigore, della priorità ai conti pubblici, persino dell’austerità?”, si chiede il quotidiano di sinistra. Non così sorprendente, dice Piero Ignazi dell’Università di Bologna. Salita al potere, la Meloni conobbe “un bagno di realismo”, sfociato in un “sostanziale abbandono delle posizioni sovraniste” che la portò al potere. Resta da vedere, avverte Piero Ignazi, se si tratti di un “significativo cambio di posizione” o di una “manovra tattica per evitare l’isolamento internazionale”.
Lo sa il presidente del Consiglio, tra gli imperativi della riforma e gli obiettivi del piano europeo per la ripresa che vanno raggiunti: il 2023 non sarà un anno senza sfide. A cui vanno aggiunti gli inevitabili sconvolgimenti all’interno della sua maggioranza di governo (da Silvio Berlusconi sulle questioni di giustizia alla Lega di Matteo Salvini sull’autonomia differenziata delle regioni).
Ma per ora il metodo della Meloni sembra dare i suoi frutti. A quattro mesi dalle elezioni legislative, Fratelli d’Italia continua a guidare i sondaggi, anche sopra i punteggi registrati lo scorso settembre. Gli istituti rilevano però un lieve cambiamento negli ultimi giorni, dovuto ad alcuni errori del governo (come la decisione di non prorogare lo sconto carburante a inizio anno). Nulla di preoccupante per il momento la musa della destra italiana che dovrebbe vedere confermata la sua formazione elettorale nel corso di un doppio scrutinio regionale a Milano e Roma questo mese. Di fronte a lei, l’opposizione parlamentare è cupa, indebolita dalle guerre di leadership. Forse per Giorgia Meloni la luna di miele non è finita.
fonte: RADIO
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