L’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Bucarest, Sadat Meidani, è stato convocato martedì presso la sede del ministero degli Esteri, su ordine del ministro degli Esteri Bogdan Aurescu, in relazione all’esecuzione per impiccagione, il 7 gennaio, di due iraniani manifestanti.
L’ambasciatore ha ricevuto “ufficialmente la ferma condanna della Romania dell’applicazione della pena di morte, in ogni circostanza, e, in modo ancora più riprovevole, della pratica delle esecuzioni per impiccagione dei manifestanti da parte della Repubblica islamica dell’Iran”, si legge indicato in una comunicazione inviata dal MAE.
In occasione della convocazione, a livello di Direttore politico generale del MAE, delle profonde preoccupazioni a livello di MAE, istituzioni democratiche e società civile in Romania, suscitate dalle continue violazioni dei diritti umani nella Repubblica islamica dell’Iran, compresa la condanna di manifestanti politicamente motivati, sono state reiterate in assenza di un giusto processo, nel contesto delle proteste a livello nazionale scatenate nel settembre 2022, in seguito alla morte in custodia di polizia della giovane Mahsa Amini. È stato lanciato un appello per porre fine alle violazioni dei diritti umani.
La Farnesina ha ricordato all’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Bucarest le conclusioni del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea del 12 dicembre 2022, sottolineando tutti gli aspetti problematici che non hanno ricevuto una risposta costruttiva dalle autorità di Teheran. È stato sottolineato che i rispettivi aspetti delle conclusioni adottate dal Consiglio dell’UE rimangono validi e che la loro mancata risoluzione ha un impatto negativo sulle relazioni con l’UE, afferma anche la dichiarazione.
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