In Italia non sarà più richiesto il certificato medico per i primi tre giorni di malattia

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In Italia, presto, durante i primi tre giorni di assenza per malattia, non sarà più necessario il certificato medico rilasciato dal medico, ma basterà un’autovalutazione dello stato di salute.

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Secondo un disegno di legge promosso dal vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e sostenuto dalla Federazione degli Ordini dei medici, per i primi tre giorni di assenza per malattia non sarà più richiesto il certificato medico. Al posto di questo certificato medico dovrà essere presentato il dipendente con problemi di salute una dichiarazione giurata in cui valuterà il suo stato di salute.

Attualmente, per assentarsi dal lavoro per malattia, il dipendente deve prima avvisare il datore di lavoroancora poi vai dal dottore che certifichi la presenza di una condizione che impedisce al dipendente di lavorare. Più precisamente il medico, sulla base dei sintomi clinici osservabili, indica nel certificato medico la condizione e il numero di giorni necessari per il recupero e in cui il dipendente non può presentarsi al lavoro.

In pratica, ci sono condizioni che non possono essere rilevate molto facilmente. Ad esempio, i dolori di stomaco o il mal di testa non possono essere rilevati direttamente. il medico deve fare affidamento sulle dichiarazioni del paziente e sul rapporto di fiducia che intrattiene con lei.

In Italia, in caso di falsificazione di un certificato medico, la legge prevede sanzioni severe, sia per il medico che per il lavoratore. In questi casi si applica multe fino a 1.600 euro e punizioni con una pena detentiva fino a cinque anni.

Questo provvedimento mira a modificare la normativa sui congedi per malattia eliminare la responsabilità del medico in caso di false dichiarazioni da parte del dipendente e consentire a quest’ultimo di beneficiare dell’astensione dal lavoro anche in caso di malattie più lievi e di breve durata.

Il progetto prevede l’obbligo per il lavoratore, in caso di malattie temporanee che gli impediscano di lavorare, di informare il datore di lavoro, ma anche il medico, attraverso un dichiarazione giurata. Tale dichiarazione sarà inviata in formato elettronico all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) e al datore di lavoro e copre i primi tre giorni di assenza per motivi medici.

Questo cambiamento è sostenuto da molte voci nel mondo medico, ma c’è anche la preoccupazione che alcune persone abusino di questo tipo di congedo a scapito del datore di lavoro.


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Selene Blasi

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